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28 Ottobre 2021.

ANGELA MERKEL. La donna che ha cambiato la storia

Il 28 ottobre, alle 18.30, nell’Auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Massimo Nava presenta “Angela Merkel. La donna che ha cambiato la storia” (Rizzoli).
Dialogano con l’autore Piero Fassino e Vittorio Sabadin.

Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria mandando una mail a rsvp@fsrr.org

La vita pubblica di Angela Merkel è una delle più documentate al mondo, ma si sa molto poco della storia personale. Occorre scavare nei primi trent’anni vissuti nella Germania comunista e utilizzare quanto lei ha accettato di raccontare: l’educazione protestante, la giovinezza nella nube grigia della dittatura, la formazione scientifica, l’amore per la libertà. E ancora oggi il rispetto della sua privacy è assoluto, cementato dalla fedeltà di amici e collaboratori. Per questo la cancelliera appassiona i biografi, che per venire a capo dell’enigma della sua vita devono giocare diversi ruoli: un po’ cronisti e un po’ storici, un po’ psicologi e un po’ narratori.
“Destino e carattere influenzano la storia di ogni individuo. Nel caso dei leader, si sommano alla capacità di andare oltre il quotidiano, di diventare visionari senza essere ingenui” scrive Massimo Nava, che in questo libro racconta la vita di una donna eccezionale, protagonista assoluta della storia recente d’Europa. Spesso indispensabile, talvolta contestata, mai sconfitta.
Nessun leader di Paesi democratici ha resistito più di lei all’usura del tempo e alla stanchezza fisiologica dell’elettorato. Alle emergenze che hanno scandito i suoi sedici anni alla guida della Germania – la crisi dei debiti sovrani, il caos finanziario della Grecia, le ondate migratorie, la crisi ambientale, il terrorismo internazionale e la pandemia – Angela Merkel ha risposto tenendo insieme in un delicato equilibrio interessi tedeschi e ideali europei; e in circostanze eccezionali ha agito d’impulso, come se la spinta morale avesse il sopravvento sulla prudenza. Nel 2015, per esempio, ha aperto le porte della Germania a centinaia di migliaia di migranti in fuga dalla guerra in Siria. Da decenni la sua personalità è descritta senza sfumature: razionale, monotona, in sintonia con il luogo comune della Germania ordinata, programmata, prevedibile.
Il racconto appassionato di Massimo Nava ci mostra però che la verità è diversa, più articolata. Nel maggio del 2019, intervenendo davanti a ventimila laureandi dell’Università di Harvard, ha detto: “Continuate a chiedervi: sto facendo questo perché è giusto o solo perché è possibile? Ricordate, l’apertura comporta sempre dei rischi. Per iniziare qualcosa di nuovo è necessario lasciare andare il vecchio. E soprattutto, nulla deve essere dato per scontato, tutto è possibile”.

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MASSIMO NAVA è editorialista del “Corriere della Sera”, dopo essere stato corrispondente da Parigi e inviato sui principali avvenimenti italiani e internazionali, fra cui la mafia, gli anni di piombo, il terrorismo, la caduta del Muro di Berlino, le guerre in Somalia, ex Jugoslavia e Iraq, il genocidio in Ruanda, i massacri a Timor Est, la rivoluzione in Indonesia. È autore di numerosi saggi tra cui Germania-Germania (Mondadori 1990), Kosovo: c’ero anch’io (Rizzoli 1999), Milosevic, la tragedia di un popolo (Rizzoli 1999), Vittime. Storie di guerra sul fronte della pace (Fazi 2005), Il francese di ferro. Sarkozy e la sfida della nuova Francia (Einaudi 2007, tradotto anche in Francia). Nel 2009 ha pubblicato La gloria è il sole dei morti (Ponte alle Grazie), sull’avventurosa vita dei fratelli Bixio e, nel 2011, Il garibaldino che fece il Corriere della Sera (Rizzoli), sulla vita del fondatore Eugenio Torelli Viollier e Storia della Germania dopo il Muro (Rizzoli-Bur 2019). È anche autore di numerosi romanzi, tra i quali: Infinito amore (Mondadori 2014), Il mercante di quadri scomparsi (Mondadori 2016) e Il boss è immortale (Mondadori 2018).

15 Ottobre 2021.

Memory Matters. Itinerari guidati

Memory Matters
Itinerari guidati

Arco monumentale all’Arma di Artiglieria, Parco del Valentino

Venerdì 15 ottobre, Ore 15

Sabato 16 ottobre, Ore 11 e ore 16

Domenica 17 ottobre, Ore 11 e ore 16

Il progetto propone una riflessione sulla memoria nello spazio pubblico attraverso una serie di interventi artistici nel Parco del Valentino. Il percorso guidato esplora il parco come spazio dove la memoria collettiva si confronta con monumenti e storie invisibili, con processi di costruzione dell’identità nazionale e con il passato coloniale.

Prenotazioni su biglietteria@fsrr.org

Memory Matters è un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in collaborazione con Black History Month Florence

09 Ottobre 2021.

NATURALE, UMANA, POSTUMANA: UNA MEMORIA RINNOVATA

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Biennale Democrazia in collaborazione con Black History Month Florence presentano Memory Matters. Il progetto propone una riflessione sulla memoria collettiva nello spazio pubblico attraverso un progetto espositivo diffuso nel Parco del Valentino e un ciclo di incontri ospitato nel programma di Biennale Democrazia 2021. Il progetto Memory Matters è parte di VERSO, programma realizzato con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche giovanili.

sabato 9 ottobre, ore 18.00 Complesso Aldo Moro, Piazzale Aldo Moro, Aula 1

NATURALE, UMANA, POSTUMANA: UNA MEMORIA RINNOVATA
Leone Contini, Federica Timeto, Andreas Weber
coordina Vittorio Martone

Le memorie collettive sono il frutto della selezione – solo apparentemente spontanea e quasi sempre oggetto di aspra contesa – compiuta da ogni collettività, all’interno dello sterminato bacino del suo repertorio storico. Per questa stessa ragione, le memorie sono sempre in movimento: si rinnovano quando cambiano gli immaginari sociali e le relazioni di potere. È importante domandarsi allora quali saranno le nuove frontiere della memoria, con il venir meno delle rigide distinzioni tra umano e animale, culturale e naturale, organico e meccanico, fisico e informazionale. Di quali nuove memorie sono portatori i nuovi immaginari?

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08 Ottobre 2021.

RIATTIVARE LA MEMORIA: TRACCE SCOMODE E NUOVI SIGNIFICATI

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Biennale Democrazia in collaborazione con Black History Month Florence presentano Memory Matters. Il progetto propone una riflessione sulla memoria collettiva nello spazio pubblico attraverso un progetto espositivo diffuso nel Parco del Valentino e un ciclo di incontri ospitato nel programma di Biennale Democrazia 2021. Il progetto Memory Matters è parte di VERSO, programma realizzato con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche giovanili.

venerdì 8 ottobre, ore 18.00 Complesso Aldo Moro, Piazzale Aldo Moro, Aula 1

RIATTIVARE LA MEMORIA: TRACCE SCOMODE E NUOVI SIGNIFICATI
Alessandra Ferrini, Justin Randolph Thompson, Nadeesha Uyangoda
coordina Simona Forti

Prendendo in considerazione come la colonialità condizioni i modi di vedere, pensare ed essere nel presente, la discussione propone strategie per interrompere, contrastare, criticare e decostruire tale paradigma. Si tratta di riflettere sui modi in cui la responsabilità civile e quella storica possano essere promosse attraverso pratiche artistiche, curatoriali e di scrittura che si traducano nell’esposizione, nella sfida e nella risignificazione del “difficile patrimonio” storico, sia tangibile sia intangibile.

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30 Settembre 2021.

Arabo. L’epopea di una lingua dalla poesia preislamica al panarabismo nasseriano

Verso#1 “Burning Speech” | Let’s Talk
Guest: Sherif El Sebaie
Arabo. L’epopea di una lingua dalla poesia preislamica al panarabismo nasseriano
giovedì 30 settembre 2021 | h. 18.00-19.30

Nell’opera The Speech Series di Bouchra Khalili (Marocco, 1975) – esposta nella mostra Burning Speech – vengono esplorati i temi del linguaggio, della cittadinanza e della classe lavoratrice attraverso la figura del migrante. Brani tratti da testi politici, letterari
o poetici di vari autori sono recitati in diverse lingue madri, nessuna delle quali ha una versione scritta.
Escludendo le lingue dell’Unione Europea, l’arabo oggi è la prima lingua straniera in Italia oltre a essere la lingua di circa 274 milioni di persone, secondo le statistiche di Ethnologue aggiornate al 2020. Ma quali differenze ci sono tra l’arabo scritto e quello
parlato? E tra quello marocchino e quello egiziano? Perché quest’ultimo dialetto è il più diffuso e qual è quello più vicino alla lingua del Corano? Come hanno influito le lingue coloniali e quelle degli immigrati europei in Nord Africa, inclusi gli italiani, sui
dialetti locali? Ma soprattutto, che impatto ha avuto la lingua sulla coscienza collettiva e sull’identità nazionale nel mondo arabo? Sherif El Sebaie proverà a dare una risposta a questi quesiti e a molti altri.

Sherif El Sebaie
Nato al Cairo, di origini greco-egiziane e naturalizzato italiano. Esperto di diplomazia culturale, rapporti euro-mediterranei e transatlantici. Ha ricoperto numerosi incarichi fra cui quello di consigliere di amministrazione dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo e consulente scientifico in fase di allestimento museale della Galleria dei Paesi Islamici dell’Asia del MAO-Museo d’Arte Orientale di Torino. Opinionista radiofonico e televisivo, collabora con diverse testate giornalistiche nazionali. Nel 2008 è invitato a partecipare all’“International Visitor Leadership Program”, il programma di scambi per leader internazionali del Dipartimento di Stato USA. Nel 2017, viene scelto come Marshall
Memorial Fellow del German Marshall Fund, influente think tank con base a Washington.
Nel 2015 è stato selezionato dall’Università della Virginia come uno dei 10 Fellow del Simposio Internazionale di Arte Islamica di Doha, il più prestigioso appuntamento per gli studiosi della materia.

Let’s Talk Guest
È un appuntamento per gruppi di 15 giovani dai 15 ai 29 anni, nel quale invitiamo ospiti espertə ad approfondire un tema proposto nelle opere in mostra. Per la durata di circa un’ora e mezza, si attraversa lo spazio espositivo insieme a una mediatrice culturale e poi ci si ferma ad ascoltare l’esperto, si pongono domande e si parla, partecipando a un’esperienza orientata dal dialogo e dallo scambio di informazioni, punti di vista, opinioni.

Per partecipare è necessario prenotare inviando una mail a biglietteria@fsrr.org con oggetto “Let’s Talk Guest”. Nel corpo della mail occorre specificare i dati di tutte le persone per cui si sta effettuando la prenotazione.

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