Diciottesima edizione del Young Curators Residency Programme Torino

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta la diciottesima edizione del Young Curators Residency Programme Torino
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo annuncia lə curatorə selezionatə per la diciottesima edizione del Young Curators Residency Programme Torino (febbraio – maggio 2024): Jiayue He (Cina), Aigerim Kapar (Kazakistan), Andria Nyberg Forshage (Svezia). Il coordinatore e tutor della diciottesima edizione è Michele Bertolino.
Lə curatorə sono statə selezionatə dalla giuria composta da Francois Piron, curatore del Palais de Tokyo, Parigi e Zasha Colah, co-direttrice artistica di Ar/Ge Kunst, Bolzano e curatrice della 13⁰ Berlin Biennale, Berlino.
Il Young Curators Residency Programme Torino consiste in una residenza di ricerca in Italia che ha il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e critiche dellə curatorə selezionatə e quello di promuovere la scena dell’arte contemporanea italiana in ambito internazionale. La residenza offre allə tre candidatə selezionatə la possibilità di entrare in contatto e collaborare con un grande numero di artistə italianə, confermando l’impegno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a supporto dell’arte contemporanea nazionale e delle pratiche curatoriali emergenti. L’approfondito processo di ricerca, che vede lə curatorə visitare più di duecento studi d’artista, musei e istituzioni artistiche sul territorio nazionale sotto la guida di un curatore italiano di riferimento, culmina in una mostra curata con il supporto del team della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Ora giunto alla sua diciottesima edizione, il Young Curators Residency Programme Torino resta un esempio unico in Italia e un progetto internazionalmente rinomato grazie alla qualità della formazione offerta, confermata dalla carriera delle alumnae e alumni del programma, che in molti casi ricoprono posizioni di rilievo in musei e istituzioni.
La selezione dellə partecipanti avviene in collaborazione con i più rinomati programmi internazionali per curatori: Royal College of Art, Londra; Graduate Program, Center for Curatorial Studies, Bard College, New York; Curatorial Program, De Appel, Amsterdam; CuratorLab, Konstfack University of Arts, Stoccolma; Independent Study Program, Whitney Museum of American Art, New York; MFA Curating, Goldsmiths University of London, Londra; MA Curatorial Practice, California College of the Arts, San Francisco; MAS/CAS Curating, Zurich University of the Arts, Zurigo; Universität für Angewandet Kunst, Vienna. Inoltre, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha deciso di coinvolgere nuovi soggetti istituzionali in qualità di promotori delle candidature, con l’obiettivo di raggiungere una sempre maggiore rappresentatività della scena internazionale. Dal 2021 è stata istituita una stretta collaborazione con il Rockbund Art Museum di Shanghai, che tramite la costituzione di un comitato curatoriale responsabile delle nomine ha proposto candidatə provenienti dall’Est e Sud-est asiatico. Per il 2024, il comitato – guidato da X Zhu-Nowell, direttorə artisticə, e coordinato da Tiantian Xu, curatrice – è composto da Alia Swastika, Esther Lu, Merv Espina, Wang Weiwei, and Sabih Ahmed.
A partire da questa edizione è avviata una collaborazione con Independent Curators International (ICI), che nomina curatorə attivə in Africa parte del network Curatorial Intensive, programmi internazionali per curatorə emergenti fondati nel 2010 e dal 2013 organizzati ad Addis Ababa, Accra, Cape Town, Dakar, Kampala, Johannesburg, e Marrakech. Fondato nel 1975, ICI produce mostre, eventi, pubblicazioni, ricerche e opportunità di sviluppo professionale, con l’intento di connettere curatorə, artistə e pubblico attraverso i confini sociali, politici e culturali e costituire una rete internazionale di condivisione di conoscenza e risorse per l’accesso all’arte contemporanea.
La residenza si concluderà con una mostra a Palazzo Re Rebaudengo, sede storica della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene (CN). La preparazione della mostra è preceduta dallo studio di materiale bibliografico e dal dialogo con artistə, curatorə, galleristə, collezionistə e direttorə di museo provenienti dai più rilevanti centri di produzione culturale su tutto il territorio nazionale.

Le curatrici
Jiayue He è una curatrice e ricercatrice che vive nel Regno Unito e a Shanghai. La sua ricerca analizza le infrastrutture delle istituzioni culturali pubbliche, esplorando come le culture e i manufatti vengano istituzionalizzati, raccolti, esposti e quindi influenzino le percezioni e i sistemi di conoscenza del pubblico. Le sue preoccupazioni curatoriali si orientano verso le storie, personali e collettive, che si perdono nel resoconto delle storie dominanti e nei processi istituzionali del mondo dell’arte.
Ha completato il suo master in Curating Contemporary Art nel 2023 presso il Royal College of Art di Londra. Nella sua tesi di laurea, He ha affrontato il tema della cura, discutendone le modalità nella curatela dell’arte contemporanea e nelle pratiche istituzionali nel Regno Unito. Durante gli studi, ha co-fondato il collettivo curatoriale Backitchen, un gruppo dedicato a smontare la costruzione storica e sociale dell’identità ‘asiatica’ ed esplorare il potenziale dell’arte asiatica e le sue interferenze sociali e identitarie. Il gruppo ha curato mostre personali e collettive presso importanti organizzazioni, tra cui l’Arsenale di Venezia, la Galleria Behavan e i Liquid Gold Studios di Londra.
Nel suo prossimo progetto alla Staffordshire Gallery di Londra, in collaborazione con due artistə, He esplora la nozione di archivi contemporanei, nell’intento di individuare strategie diverse tramite cui connettersi con le proprie radici e rivendicare la propria identità attraverso la creatività collettiva.

Aigerim Kapar è una curatrice interdipendente, ricercatrice interdisciplinare, praticante decoloniale e attivista eco-artistica in Kazakistan.
Nel 2015 Kapar ha fondato Artcom Platform, un’organizzazione di comunità dell’Asia centrale dedicata all’arte contemporanea e con una forte attenzione alla dimensione pubblica. Fondamentale nella sua pratica curatoriale è il coinvolgimento delle comunità dell’Asia centrale. Con il suo team presso Artcom Platform, Kapar cura e organizza mostre e interventi artistici, opere d’arte pubblica, piattaforme per l’educazione scientifica e occasioni di produzione collaborativa di conoscenza. La memoria collettiva, le pratiche di cura, l’identità nomade, la giustizia ambientale, la responsabilità urbana e le responsabilità verso le generazioni future attraversano trasversalmente tutti i suoi processi e attività. Dal 2017, organizza Art Collider, una scuola in cui l’arte incontra la scienza, unendo le due comunità. Attualmente, Aigerim Kapar si occupa di progetti a lungo termine per la cura, il coinvolgimento e la difesa degli ecosistemi lacustri in Kazakistan: SOS Taldykol, Care for Balkhash. Nel 2020, ha unito numerosə artistə dell’Asia centrale, lavoratorə culturali e ricercatorə per avviare e co-creare uno spazio per l’arte e la cultura contemporanea dell’Asia centrale – Steppe Space – un progetto di realtà ibrida.
Le sue attività precedenti includono Re-membering: Dialogues of memories, un progetto internazionale intergenerazionale in memoria dei sopravvissuti e delle vittime delle repressioni politiche del XX secolo in Kazakistan (2019), e Time&Astana: After Future, un progetto di ricerca e coinvolgimento artistico urbano (2017-2018).

Andria Nyberg Forshage (lei/loro) è scrittrice, poetessa, curatrice e ricercatrice artistica. Il suo lavoro riguarda le estetiche trans e queer, la percezione, il desiderio e la sopravvivenza tra, al di fuori o contro le norme stabilite. È co-redattrice di Paletten Art Journal. Nel 2022-23 ha partecipato a CuratorLab presso Konstfack University of the Arts di Stoccolma, collaborando con la 4a Autostrada Biennale a Prizren. Lo stesso anno ha co-curato Another Possible Inner Exterior Moment To Moment Nonlocation Location presso Konsthall C a Stoccolma, parte di un progetto in corso sulle modalità transfemministe di creare/distruggere mondi e conoscenze. Ha tenuto conferenze sulla sua pratica in vari contesti accademici, istituzionali. La sua scrittura – queer e trans-disciplinare, critica e sperimentale – è apparsa su diverse pubblicazioni d’arte, riviste di poesia e spettacoli, oltre che in antologie, compresa una futura raccolta accademica di studi sull’interpretazione queer della morte.

Il coordinatore

Michele Bertolino (lui/suo) è curatore e ricercatore che vive tra Torino e Roma. Attualmente collabora con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in qualità di coordinatore del Young Curators Residency Programme. È curatore della pubblicazione “Porpora” – libro fotografico in uscita sull’opera di Lina Pallotta. Ha curato mostre in diverse istituzioni, tra cui: NYU, New York; MAMbo, Bologna; Last Tango, Zurigo; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Nel 2020 è visiting lecturer nel corso LAB.ZONE PETROLIO di Lili Reynaud-Dewar presso HEAD Genève. Dal 2019 al 2021 ha collaborato come assistente curatore della Quadriennale d’Arte 2020 FUORI, presso Palazzo delle Esposizioni. Nel biennio 2018-2019 è Junior Curator di The Institute of Things to Come con cui collabora anche nel biennio 2020-2021 in qualità di curatore del progetto di ricerca “Guerrilla against the Unceasing Hostilities of the Livings”. Nel 2016 fonda con Bernardo Follini, Giulia Gregnanin e Sebastiano Pala, Il Colorificio, collettivo curatoriale attualmente in attività. I suoi testi sono comparsi su Nero Magazine, Flash Art e altre riviste del settore. Nel 2022 pubblica Albe e tramonti in Praiano*, scritto a quattro mani con Giulia Crispiani. Si è laureato in filosofia dell’arte all’Università di Torino e nel 2015-2016 ha partecipato a CAMPO15, corso di studi e pratiche curatoriali della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.