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11 Marzo 2023.

L’amavo troppo e le ho sparato 

L’amavo troppo e le ho sparato
Sabato 11 marzo 2023 | Ore 14.30 – 18.30 
Via Modane 16, Torino

Un workshop dell’artista Irene Pittatore, in collaborazione con la formatrice Isabelle Demangeat e la curatrice Tea Taramino 

Stralci d’archivio di processi internazionali per violenza domestica e femminicidio, stampati su grandi tessuti con un carattere tipografico a punto croce, offrono la base di lavoro per un ricamo collettivo e per un’indagine sull’attualità e la diffusione dell’esperienza quotidiana della violenza di genere. Questo appuntamento riprende l’azione condivisa di consapevolezza, immaginazione e lotta avviata a gennaio in occasione dei workshop in Fondazione e all’Università di Brest.
L’incontro sarà facilitato anche per persone con disabilità visiva, grazie a un’apposita selezione di materiali. 

Il workshop itinerante, oltre alla creazione di un’opera partecipata, accompagna l’elaborazione di un quaderno d’artista che ha lo scopo di favorire il riconoscimento delle radici culturali della violenza di genere e delle sue manifestazioni, per imparare a contrastarle. 

Per maggiori informazioni https://fsrr.org/educazione/?cat=pubblico-adulto
La partecipazione è aperta a tuttə ed è gratuita, la prenotazione è obbligatoria. Non è necessario aver partecipato all’incontro precedente.
Per informazioni e iscrizioni: accessibilita@fsrr.org oppure 011 3797631. 

03 Marzo 2023.

Scioglilingua. Una palestra di parole nuove

Scioglilingua. Una palestra di parole nuove
Venerdì 3 marzo | ore 14.30-17.00

Associazione A.M.E.C.E. Baity Torino
Dipartimento Educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con il ricercatore e mediatore culturale Anas Mghar. 

 Venerdì 3 marzo dalle 14.30 alle 17.00 si svolge al Centro Interculturale di Corso Taranto 160 la restituzione del percorso Scioglilingua. Una palestra di parole nuove. L’incontro sarà un momento di condivisione e di festa, con un workshop di stampa serigrafica e un Djset.
Il percorso ha l’obbiettivo di utilizzare l’arte contemporanea per affrontare in modo trasversale temi di educazione civica e interculturale. Il gruppo coinvolto è costituito da studenti inseritə in classi di alfabetizzazione o per il conseguimento della licenza media, presso il CPIA di Torino. Si tratta di minorə e giovani adultə stranierə dai 16 ai 18 anni presenti sul territorio italiano da pochi mesi o al massimo un paio di anni, MSNA o giunti in seguito a ricongiungimento familiare. Le lingue madri parlate dal gruppo sono l’arabo, il turco, lo spagnolo e il bengali.  
L’idea è comporre un glossario multilinguistico condiviso, frutto di proposte singole e contrattazioni collettive. Partiremo dalle opere della mostra Backwards Ahead e dalla video installazione Air Pressure (A diary of the sky) dell’artista Lawrence Abu Hamdan, per scegliere la nostra collezione di parole. Parole utili allo stare insieme, utili all’orientamento nel presente, parole in cui ci identifichiamo, parole importanti, traducibili o intraducibili.   

 La grafica dei materiali educativi e di comunicazione e la documentazione fotografica sono curate dall’Istituto Albe Steiner di Torino, nell’ambito dei progetti di PCTO.  

23 Febbraio 2023.

Let’s Read. Percorsi di visita e lettura in mostra

Let’s Read. Percorsi di visita e lettura in mostra
23 febbraio 2023 | h. 20.30-22.00
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino

Let’s Read è un percorso di visita e lettura negli spazi delle mostre dove le opere non costituiscono semplici cornici, ma diventano una vera e propria fonte di ispirazione per un gruppo di lettura.

Il prossimo appuntamento si terrà nell’ambito di Air Pressure (A diary of the sky) una videoinstallazione immersiva dell’artista Lawrence Abu Hamdan (Libano, 1985), assegnatario della terza edizione di Future Fields Commission in Time-Based Media. In sala, circondati da suoni e immagini dello spazio aereo libanese quotidianamente oppresso da una condizione di intenso rumore e inquinamento acustico, inviteremo i partecipanti alla lettura del romanzo Anima (2012) dello scrittore e drammaturgo libanese Wajdi Mouawad. Il romanzo dai toni noir vede il protagonista spostarsi dalle gelide riserve del Québec fino in Libano, un viaggio nel Nord America e dentro di sé alla ricerca delle proprie radici.

Let’s Read è un’occasione per condividere pagine di letteratura e arte, pensare collettivamente, discutere, esprimere idee ed emozioni utilizzando i diversi strumenti e linguaggi della contemporaneità. L’attività è aperta a tuttə e gratuita, la partecipazione non è vincolata ad entrambi gli appuntamenti. Prenotazione obbligatoria inviando una mail a biglietteria@fsrr.org con oggetto “Let’s Read”.

28 Gennaio 2023.

L’amavo troppo e le ho sparato | Workshop aperto a tuttə

Ore 16.30

L’amavo troppo e le ho sparato è un progetto ideato da Irene Pittatore e Isabelle Demangeat, che porterà alla realizzazione di un quaderno d’artista interattivo e transmediale, utile a favorire il riconoscimento delle radici culturali della violenza di genere e delle sue manifestazioni, per imparare a contrastarle. 

Un primo passo verso la creazione di questo quaderno è il workshop che si terrà sabato 28 gennaio 2023, aperto alla partecipazione di tuttə. 

Il workshop ospiterà un focus group costituito da donne che hanno subito abusi, espertə in arte, antropologia, sociologia, psicologia, medicina, diritto internazionale, per la messa a punto dei contenuti di L’amavo troppo e le ho sparato. 

Inoltre, l’incontro offrirà al pubblico la possibilità di confrontarsi con alcuni importanti contenuti storici del progetto: stralci d’archivio internazionali tratti da processi per femminicidio e articoli di giornale a partire dal 1847. Questi stralci, stampati con un carattere tipografico a punto croce su grandi tessuti, costituiranno la base di lavoro per un ricamo collettivo, volto a rendere evidente l’attualità e la diffusione dell’esperienza quotidiana della violenza di genere e dare vita a un’azione corale di consapevolezza, solidarietà e lotta a paradigmi culturali iniqui e patriarcali. 

Per approfondimenti sul progetto: https://www.eppela.com/lamavotroppo 

Sabato 28 gennaio 2023, dalle 16,30 alle 19
L’amavo troppo e le ho sparato
un workshop dell’artista Irene Pittatore
in collaborazione con la formatrice Isabelle Demangeat, la curatrice Tea Taramino e lo staff di progetto
La partecipazione è gratuita, la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e iscrizioni: accessibilita@fsrr.org
 

25 Gennaio 2023.

Bello, sembra un quadro. Controstoria dell’arte di Francesco Bonami

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il 25 gennaio, alle 18.30, presenta il libro “Bello, sembra un quadro. Controstoria dell’arte” (Feltrinelli) di Francesco Bonami. L’autore dialogherà con Luca Beatrice.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione mandando una mail a rsvp@fsrr.org

La pittura, dall’inizio del Novecento, è sempre stata in pericolo di essere ammazzata ma alla fine non c’è mai riuscito nessuno. Francesco Bonami, critico e curatore di fama internazionale, ci delinea un racconto esilarante dell’ossessione della pittura, dalla Mesopotamia agli artisti concettuali.

Perché stimati professionisti, cantanti famosi in tutto il mondo, attori considerati simili a dèi, designer di moda, musicisti
che riempiono sale di concerto, politici che hanno in mano le sorti di intere nazioni, perché decidono di prendere in mano
un pennello nel tentativo, molto spesso fallimentare, di diventare pittori? Perché anche lo street artist più famoso del
mondo, Banksy, alla fine non resiste a rimanere per strada e si mette davanti a una tela come qualsiasi artista
convenzionale? Perché anche un videoartista come Bill Viola che fa fare la fila ogni volta che c’è una sua mostra alla
fine vorrebbe essere un pittore? Questo libro è un viaggio dentro l’irresistibile desiderio di fare un quadro e l’insostituibile
spazio che è un quadro. Cosa c’è di tanto rassicurante in pochi centimetri di tela bianca e cosa c’è di così magnetico da
attrarre milioni di individui a sbizzarrirsi nel creare inguardabili schifezze e, raramente, incredibili capolavori?
Con i nuovi universi virtuali, digitali e immaginari che ormai fanno parte della realtà, oggi l’ansia non ce la dà più il tramonto
alle spalle del Ponte Vecchio a Firenze ma il video manipolato su YouTube o su Instagram. E da questo abisso inimmaginabile
di artificialità ci proteggiamo rifugiandoci nell’artificialità conosciuta e classica della pittura, che a confronto con le
creazioni digitali è familiare come la minestra della nonna o il salotto con i centrini sulle poltrone delle vecchie zie. Così,
davanti a immagini che non riusciamo a domare e incasellare dentro la nostra testa, l’unica esclamazione che ci può
salvare è: “Bello, sembra un quadro”.

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