Binta Diaw. Essere paesaggio

Binta Diaw
Essere paesaggio

a cura di Bernardo Follini

Palazzo Banca d’Alba, Alba

14 giugno – 14 luglio 2024

Inaugurazione: 14 giugno, ore 18:00

Palazzo Banca d’Alba
Via Camillo Benso Conte di Cavour, 4, Alba CN
Orari: venerdì: 15-19, sabato e domenica 10-13 e 15-19

Mostra organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in collaborazione con Associazione Genesi

Il 14 giugno 2024 alle ore 18:00 inaugura ad Alba negli spazi di Palazzo Banca d’Alba Essere paesaggio, mostra personale di Binta Diaw.

La mostra presenta un nucleo di lavori rappresentativi della ricerca di Binta Diaw sulla relazione tra il corpo e il paesaggio. La connessione tra corpo, identità e contesto naturale costituisce per l’artista la possibilità di indagare i processi politici e sociali sottesi ai temi della memoria, della discendenza e dell’appartenenza, allargando sempre il campo dell’esperienza da singolare a collettiva. La selezione di opere in mostra ripercorre differenti momenti della produzione artistica di Diaw, dal 2019 a oggi, a partire dal medium fotografico con la serie “Paysage Corporels” (2019 – in corso), per arrivare al video, “Essere Corpo” (2019), e all’installazione, con “Reeni Yakar – les racines de l’espoir” (2022).
“Paysage Corporels” è una serie fotografica in bianco e nero che ritrae porzioni del corpo dell’artista. Nella loro separazione dall’insieme, queste parti assumono le sembianze di paesaggi naturali, pianure, colline, aree montane. Spesso l’artista interviene direttamente sulle immagini con tenui colori pastello, tracciando i profili esili di alberi, frutti e radici, come a generare, nelle parole dell’artista, “liane di genealogie, cariche di temporalità attraverso le quali è sempre possibile scoprire, scoprirsi e immaginare il seguito del racconto”. Il corpo nero e l’autoritratto dell’artista sono anche al centro dell’opera “Essere Corpo” (2019), documentazione video di una performance. Il lavoro riprende una danza corporea composta da movimenti e respiri a stretto contatto con un manto erboso, in un bosco che filtra i raggi solari. La coreografia diventa progressivamente una danza emancipatoria, in cui corpo e paesaggio si uniscono e si allontanano, come in un processo di guarigione delle proprie ferite, visibili e invisibili. In mostra è presente anche l’installazione “Reeni Yakar – les racines de l’espoir” (2022), opera parte del ciclo delle mangrovie. Ispirate alle formazioni di piante legnose presenti in numerose aree del continente africano, queste installazioni rappresentano dei rifugi costruiti da trecce di capelli neri sintetici, sospesi dal soffitto fino a incontrare il suolo. Il lavoro è presentato con un allestimento site-specific che impiega un manto di terra omogeneo, interrotto da insenature.

BINTA DIAW nasce nel 1995 a Milano, dove attualmente vive e lavora. Nel 2022 è la prima vincitrice del premio franco-italiano Pujade-Lauraine. Tra le mostre recenti, si ricordano quelle presso: Madre, Napoli (2022); Centrale Fies, Dro (2022); Galerie Cécile Fakhoury, Dakar (2022); Bungalow ChertLüdde, Berlino (2022); Casa Testori, Milano (2022); Istituto Italiano di Cultura, Parigi (2022); MA*GA, Gallarate, Milano (2020), Savvy Contemporary, Berlino (2019). Nel 2024 è tra i finalisti del Premio MAXXI.

La mostra è stata preceduta, il 18 maggio 2024, dallo svelamento di un grande billboard concepito dall’artista, raffigurante un Paysage Corporel, nel Parco d’arte della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene. Il billboard e la mostra ad Alba delineano un percorso di avvicinamento al progetto espositivo dedicato alla stessa artista, che dal 20 giugno al 13 ottobre 2024 si terrà nella sede di Torino della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Si tratta della mostra  una mostra personale di Binta Diaw costituita da una grande video-installazione concepita per l’occasione. La mostra a Torino è curata da Ilaria Bernardi, co-prodotta da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Associazione Genesi, nell’ambito della terza edizione di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani, promosso da quest’ultima associazione.