La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte, confermando il suo intento di promuovere l’arte delle nuove generazioni, presenta a Palazzo Re Rebaudengo dal 1 ottobre al 19 novembre 2000 una mostra personale di Giuseppe Gabellone, parte di un progetto che vedrà la Fondazione impegnata ad organizzare ogni anno una mostra dedicata ad alcuni tra i più interessanti giovani artisti italiani.
La mostra, organizzata in collaborazione con il F.R.A.C. Limousin di Limoges – dove è stata già presentata lo scorso dicembre 1999 – ospita diverse produzioni dell’artista: oltre ad alcune opere scelte dal suo percorso, la mostra presenta due lavori ancora inediti in Italia, insieme ad una nuova installazione che verrà esposta in anteprima negli spazi di Guarene.
Le opere in mostra, così come in generale tutta la produzione di Gabellone, riflettono la trasformazione, avvenuta negli ultimi anni, del linguaggio artistico italiano contemporaneo. Movimenti tradizionali quali l’Arte Povera o il minimalismo non solo hanno avuto un’enorme influenza sulle nuove generazioni, ma sono stati completamente assorbiti da esse, fino a confluire in una pratica che non piange più la perdita dei padri. L’ultima generazione di artisti italiani è riuscita infatti a sviluppare e articolare un linguaggio che, pur mantenendo una propria specificità, è anche capace di indirizzarsi ai problemi e alle caratteristiche di un mondo più esteso e aperto.
Le sculture e fotografie di Gabellone sono proprio la manifestazione di una trasformazione antropologica del contesto artistico italiano, in cui l’uso di nuovi materiali e l’uso dello spazio vengono negoziati sulla base di una realtà che rimbalza avanti e indietro tra conoscenze empiriche e virtuali.
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