Camminiamo sul ciglio di un istante
Artistə: Cleo Fariselli, Roberto Fassone, Enrico Floriddia, Enej Gala, Piero Gilardi, Allison Grimaldi Donahue, Industria Indipendente, Effe Minelli, Lisa Ponti, Elena Radice e Federico Tosi
A cura di Sukanya Baskar, Shaelyn Hanes, Eunice Tsang
Mostra conclusiva della 16esima edizione del Young Curators Residency Programme coordinato da Michele Bertolino
Date: 14 Maggio – 24 Luglio 2022
Palazzo Re Rebaudengo
Piazza Roma 1, Guarene (CN)
Inaugurazione: 14 Maggio, h.16.30
17–17:30: Cantilena retorica per un futuro luminoso (canone libero per coro diversamente funzionale) performance di Elena Radice in collaborazione con Noemi Radice e il coro queer torinese Qoro
17:45–18:30: Klub Taiga
attivazione performativa di Industria Indipendente
18.00: Auditorium Palazzo Re Rebaudengo
Stefano Boeri dialoga con Lorena Alessio
Ore 19:00: Parco d'arte Sandretto Re Rebaudengo, Collina di San Licerio
Inaugurazione delle opere di Stefano Arienti, Colonna per uno stilita e di Stefano Boeri, Passaggio d'acqua (La Doccia)
Camminiamo sul ciglio di un istante, mostra conclusiva della sedicesima edizione del Young Curators Residency Programme, riunisce undici artistə italianə che attingono ai caratteri propri del carnevale per immaginare, generare, o criticare utopie temporanee. Lə artistə portano nelle sale di Palazzo Re Rebaudengo risate insolenti, caos, manifestazioni collettive: creano spazi capaci di innescare processi con cui sovvertire le norme tradizionali e le gerarchie sociali. Come accade durante il carnevale, in questi interventi la normatività è temporaneamente sospesa e gli stati non conformi dell’essere sono liberati. Il titolo della mostra rielabora le parole di un disegno di Lisa Ponti, con la volontà di suggerire quella sensazione di momentanea sospensione che si ha quando sospesə sul ciglio di qualcosa di nuovo. Nelle sale, l’incessante ripetizione di specifiche gestualità diventa propulsore tramite cui generare cambiamenti significativi. Camminiamo sul ciglio di un istante traccia una costellazione di esperienze e spazi effimeri che si pongono come strategie di resistenza e di liberazione.
Lisa Ponti, con i suoi disegni, ed Elena Radice, con la sua pratica basata sul suono, fanno spazio all’ineffabile attraverso la giustapposizione di immagini, testi, e suoni attinti da attività quotidiane.
Queste artiste disvelano interstizi inaspettati, accolgono forme di conoscenza rimaste taciute, immaginando strategie nuove e propizie nei gangli dello status quo.
Roberto Fassone reinventa le strutture alla base della vita di ogni giorno, instillando in situazioni banali una logica inusuale. Nelle sale sono disperse una serie di opere mascherate, che diventano occasioni per incontri inaspettati e divertenti.
Nei lavori di Piero Gilardi e Effe Minelli, l’arte è strumento efficace con cui lanciare una sfida alle istituzioni sociali. In dialogo in una delle sale della mostra, Gilardi e Minelli utilizzano la performance e la sregolatezza per resistere alle imposizioni normative dell’essere.
Nelle letture di gruppo di Enrico Floriddia e nelle performance ambientali di Industria Indipendente, invece, prendono forma momenti di collettività comunitaria. Tramite la definizione di nuovi parametri dello stare insieme questə artistə chiedono allə partecipanti di considerare le proprie posizioni rispetto allə altrə, collocando la pluralità al centro degli spazi condivisi.
Cleo Fariselli trasforma una delle sale espositive in un ambiente immersivo, che lascia chi guarda inerte tra miriadi di riflessi in movimento. L’artista abbraccia le sensazioni contraddittorie di questa esperienza, ne celebra le possibilità di molteplici e sfaccettate evasioni, sottolineandone al contempo i rischi impliciti.
Enej Gala e Federico Tosi fanno franare ogni binarismo, fondendo il grottesco e il profano con un immaginario trasognato. Messe da parte regole e etichette ordinarie, Gala e Tosi costruiscono mondi inediti e critici verso la società attuale.
Allison Grimaldi Donahue usa la poesia comica come forma di liberazione. Attraverso la riscrittura e la queerizzazione di testi medievali, Grimaldi Donahue pone se stessa all’interno della tradizione letteraria medievale, rovesciandone le implicazioni gerarchiche, e spesso misogine.
Lə artistə in Camminiamo sul ciglio di un istante tessono incontri e, all’interno della banalità del quotidiano, regalano istanti di libera sospensione. Consapevoli dei limiti di questa operazione, tentano di capire come l’arte possa darsi come spazio di festa e ribellione, e come si possano combinare questi ideali, nonostante le difficoltà della nostra attualità.
Ad accompagnare la mostra una pubblicazione prodotta in collaborazione con Oreri - Iniziativa Editoriale (Cagliari). Al suo interno un saggio curatoriale corredato da una serie di contributi visivi e testuali realizzati dallə artistə in mostra.
Palazzo Re Rebaudengo, via Roma 1
Sabato e domenica, dalle 12 alle 19, ingresso gratuito