M.U.E. Anime sradicate
Artisti: Andrea Di Lorenzo e Byron Gago
a cura di Kittima Chareeprasit
Mostra conclusiva della 19 edizione del Young Curators Residency Programme, coordinato da Michele Bertolino
M.U.E. Anime Sradicate esplora i temi della sopravvivenza, della memoria e della trasformazione nelle pratiche distinte e interconnesse di due artisti emergenti. La mostra presenta opere commissionate di Andrea Di Lorenzo (n. 1994, Varese; vive e lavora a Bologna) e Byron Gago (n. 1994, Ecuador; vive e lavora tra Svizzera e Italia), entrambi impegnati in una ricerca sul campo che trae spunto da documenti storici e archivi digitali per analizzare le mutazioni degli ambienti urbani e naturali. Attraverso la fotografia scultorea e la costruzione d’immagini, i due artisti svelano le tracce che il tempo, l’industrializzazione e le politiche statali imprimono sui paesaggi e sulla memoria collettiva.
Andrea Di Lorenzo, proseguendo il percorso avviato nella residenza Nuovo Forno del Pane presso il Comune di Grizzana Morandi (promossa dal MAMbo), presenta One of a Thousand Ways: una serie di fotografie e sculture che rintracciano la presenza del Lilium martagon L., fiore scolpito in edifici preromanici dell'Appennino bolognese, simbolo araldico e testimonianza di tradizioni mariane. Un tempo molto diffuso, il giglio è oggi scomparso a una bassa altitudine. Dopo tre mesi di ricerca sul campo, Di Lorenzo ne documenta la riscoperta in aree protette di alta montagna, cogliendo il momento della sua impollinazione come metafora della fragilità e della resilienza della vita in condizioni in continuo cambiamento. Byron Gago espone Guerrero Viejo VOL.2, una nuova installazione video e una serie fotografica che amplia la sua indagine su Antigua Ciudad Guerrero, città di confine sommersa in seguito alla costruzione della diga Falcon. L’artista apre la sua ricerca a contesti globali segnati da analoghi processi di dislocazione forzata e ridefinizione dei confini. Attraverso filmati d’archivio, registrazioni personali e collaborazioni con le comunità locali, Gago crea un atlante che connette scenari distanti in un quadro globale, per meglio comprendere gli agenti e i ruoli in gioco. Il suo lavoro cattura memorie frammentate e le distorsioni della società contemporanea.
La mostra si inserisce nell’ambito di The Museum of Unfortunate Events (MUE), una raccolta aperta di libri d’artista che attraverso la fotografia archiviano tracce umane e paesaggi dimenticati, riflettendo sui mutamenti storici, sociali, economici e politici.
Palazzo Re Rebaudengo, Piazza Roma 1, Guarene
Aperto sabato e domenica dalle 12 alle 19. Ingresso gratuito
Biografia
Andrea Di Lorenzo (n. 1994, Varese; vive e lavora a Bologna) concentra la propria ricerca sulle relazioni tra paesaggi e attività umana, esplorando inoltre i legami tra sfruttamento delle risorse, processi biologici ed elementi iconografici. Il suo lavoro sui materiali e sui soggetti si propone di instaurare un dialogo con l’architettura, i luoghi di estrazione e trasformazione dei materiali, e le loro ripercussioni sugli ecosistemi, sul tessuto socio-culturale e sui processi agricoli. La sua produzione si articola in un corpus modulare, costituito da elementi intercambiabili in relazione agli spazi espositivi, che spazia da grandi installazioni site-specific a opere scultoree e fotografiche di formato più contenuto.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, tra cui: BISCOTTO, a cura di Brace Brace e Thomas Ba, con il supporto di Frantoio Sociale, Spazio Contemporanea, Fondazione Clerici, Brescia (BS), 2023; Andirivieni, personale a cura di Davide Ferri, Galleria Fuocherello, Volvera (TO), 2022; Gestus I atto: rifare il corpo, a cura di Laura Lamonea e Thomas Ba, Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia (VE), 2021; Un anno lungo un giorno, a cura di Pier Luigi Tazzi, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (PO), 2018. Ha partecipato a programmi di residenza artistica quali Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, promosso da Bologna Musei, MAMbo, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, 2024; e MADE IN, iniziativa promossa da Artissima Fair, a cura di Sonia Belfiore, 2023.
Byron Gago (n. 1994, Ecuador; vive e lavora tra Svizzera e Italia) è un artista visivo con base a Bienne, in Svizzera. La sua pratica artistica si concentra sull’esplorazione dell’identità, dello scambio culturale e delle dinamiche emotive della migrazione. Attraverso le proprie opere, analizza le complesse stratificazioni dell’appartenenza, con particolare attenzione ai temi dei confini e delle esperienze diasporiche. La sua ricerca si incentra inoltre sulla relazione tra architettura e paesaggio, interpretando non solo i paesaggi naturali ma anche le tracce dell’attività umana e il loro impatto sull’ambiente.
Ha esposto e collaborato con numerose istituzioni a livello internazionale, tra cui: Viafarini, Careof, Biennale Giovani Monza, Volumnia Space – Ducato Prize, Panorama Venezia (Italia); Rassegna di arte pubblica Morcote, La Rada, Maison Gaudard (Svizzera); Galerie Crèvecœur (Francia); SOMA Mexico, ERROR space (Messico); Fondation Thalie (Belgio); LagosPhoto Festival (Nigeria).