Jem Perucchini. Evenfall

Jem Perucchini. Evenfall

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
8 Aprile 2025 - 12 Ottobre 2025

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta Evenfall, prima mostra personale istituzionale di Jem Perucchini. Spaziando tra pittura e ceramica, la pratica di Perucchini attinge a un immaginario storico artistico proveniente da diverse fonti, dai motivi relativi alla pittura tardo-gotica italiana, agli affreschi etiopi, e all'iconografia dell'arte rinascimentale, offrendo una nuova interpretazione del canone occidentale classico.

Evenfall insiste sul tema del crepuscolo, riunendo una selezione di dodici dipinti, alcuni nuovi, altri già esistenti, accompagnati da un’installazione di piastrelle in ceramica prodotta appositamente per la mostra. L'opera in ceramica, Tappeto (2025), prende in prestito il titolo da una breve poesia di Giuseppe Ungaretti, che descrive come i colori di un tappeto siano intrecciati, ciascuno separato, ma connesso all’altro. Collocata all’ingresso della galleria, l’opera introduce i concetti di dualità, interazione e ambiguità all’interno della mostra. I dipinti esplorano lo spazio liminale tra una serie di rapporti dicotomici: giorno e notte, visibile e invisibile, cosciente e inconscio, spirituale e terreno, redenzione e peccato. Attraverso l'uso drammatico della luce, dell'ombra e della composizione, Perucchini sconvolge deliberatamente questi contrasti per attirare l'attenzione sulla loro separazione illusoria.

I titoli dei dipinti di Evenfall alludono all'antichità classica, portando alla luce figure meno conosciute, come Elagabalo, il giovane imperatore di origine siriana il cui tumultuoso regno sull'Impero Romano è stato successivamente cancellato dalla storia, o Eros e Thanatos, personificazioni dell'amore e della morte nella mitologia greca. Le loro narrazioni illustrano come la storia e la mitologia si intreccino nel tempo, come Elagabalo, in passato sovrano storico evolutosi in figura di culto e successivamente mistero quasi dimenticato, o come Eros e Thanatos, divinità minori nella letteratura orfica, legate alle credenze religiose dell'Orfismo e a Orfeo stesso, la cui esistenza storica rimane incerta. I ritratti di Perucchini sembrano distogliere lo sguardo, come se guardassero oltre la cornice e invitassero silenziosamente lo spettatore a considerare cosa giace al di fuori dell'immagine rappresentata. Dettagli come una lettera e una carezza evocano ricche narrazioni, offrendo ai pubblici un'intimità emotiva che invita a riconsiderare ulteriormente i classici.

Portando alla luce elementi a lungo oscurati all'interno dei canoni a noi familiari, Perucchini riformula l'idea dei classici come una costruzione in un continuo processo di interpretazione. Anziché confermare queste storie consolidate, i suoi dipinti le rivelano nuovamente come misteri, in attesa di essere svelati e ricomposti dallƏ spettatorƏ. In questo modo, l’artista restituisce la continua trasformazione della narrazione mentre si muove tra la geografia e il tempo, sfumando i confini tra storia, mitologia e fede.

Biografia

JEM PERUCCHINI (n. 1995, Tekeze, Etiopia) si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove vive e lavora attualmente. Il suo lavoro è stato esposto a Corvi-Mora, Londra (2024 e 2022); alla Triennale di Milano, Milano (2023); alla Monash University Museum of Art (MUMA), Melbourne (2023); all'Ambasciata Italiana, Londra (2022); e a Una Boccata D'Arte, Battaglia Terme (PD), Italia (2021). Nel 2023, Perucchini ha ricevuto il Premio Jean-François Prat e ha completato il suo murale pubblico Rebirth of a Nation, commissionato per la stazione della metropolitana di Brixton da Art on the Underground.