Backwards Ahead

Backwards Ahead

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
A cura di Irene Calderoni e Bernardo Follini
3 Novembre 2022 - 16 Aprile 2023

Artistə: June Crespo, Liz Glynn, Paul Graham, Josh Kline, Goshka Makuga, Yinka Shonibare, Slavs and Tatars, Simon Starling, Kiran Subbaiah, Andra Ursuţa

La mostra Backwards Ahead presenta un nucleo di lavori parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo che si relazionano con i concetti di tempo, di storia e di prova. Attraverso i linguaggi della scultura, dell’installazione e della fotografia, lə artistə in mostra mettono in discussione la nozione di tempo lineare, su cui poggia la concezione occidentale di storia. Questa visione considera ciò che è “in avanti/ahead” come una sequenza di avvenimenti senza ritorno e ciò che sta “indietro/backwards” come qualcosa di ricostruibile solo tramite una ricerca continua di prove, tracce storiche o giudiziarie, che dimostrino la veridicità degli eventi.

All’interno di Backwards Ahead le prospettive artistiche abbracciano invece una temporalità plurale, composta di anacronismi, ciclicità e dimensioni multiple. In questa realtà alternativa, alcuni lavori affrontano la storia alla luce dello statuto effimero del documento, altri producono remake e contraffazioni, altri ancora istituiscono contro-processi.

Il titolo della mostra è preso in prestito dall’omonima opera dell’artista Kiran Subbaiah, un’installazione a circuito chiuso che coinvolge lə visitatorə in un sistema di controllo in differita, che ribalta le coordinate spazio-temporali di chi la attraversa. I lavori di Simon Starling e di Slavs and Tatars declinano il tempo come ciclo economico-produttivo e come corso destinato a ripetersi in un eterno loop. Liz Glynn, Goshka Macuga, Yinka Shonibare si confrontano con la cultura materiale, le politiche istituzionali e la costruzione dell’identità culturale, attraverso la copia, la falsificazione e il re-enactment del passato. Paul Graham, June Crespo, Josh Kline, Andra Ursuţa adottano un registro forense, inseguono indizi e prove, infine espongono o performano le paradossali funzioni degli organi di controllo e di disciplina.

Attraverso le varie prospettive, le opere presentate in Backwards Ahead tracciano moti circolari e obliqui, avanzano e recedono. In questo continuo movimento, rendono reversibile lo scorrere del tempo, notificano appelli e sentenze, reimmaginano i rapporti di forza tra oppressorə e oppressə.