L'opera è composta da una serie fotografica e da un film prodotti dalla Fondazione per la Biennale di Venezia del 1999. Per la sua partecipazione Luisa Lambri si aggiudica il Leone d'Oro come miglior padiglione nazionale, insieme ad altre 4 artiste italiane. Il lavoro è una ricerca sui volumi attorno ai quali si sviluppa l’idea di architettura. Le foto non sottolineano l’aspetto fisico dello spazio architettonico, ma si concentrano sulla dimensione psicologica dell’esperienza attraverso l’architettura. La vera architettura è quella che il soggetto riesce a dimenticare diventandone parte: le sue foto documentano questa simbiosi fra sguardo, corpo e spazio.