La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 16 maggio al 15 ottobre 2017, presenta “A house, halfway”, mostra che conclude l’undicesima edizione della Residenza per Giovani Curatori Stranieri.
Curata da Andrew de Brún (Dublino, Irlanda, 1990), Inês Geraldes Cardoso (São Paulo, Brasile, 1990) , Kateryna Filyuk (Odessa, Ucraina, 1986), la mostra presenta lavori di undici artisti italiani, emergenti e affermati.
Nuove produzioni e opere già esistenti fanno riferimento al concetto di “Casa di Accoglienza”, una struttura che può servire come riparo per prigionieri, punto di sosta per viaggiatori, o fare da compromesso tra due visioni opposte.
Dal punto di vista curatoriale, la casa di accoglienza diventa un’occasione per riflettere sulle motivazioni al viaggio che ancora oggi contribuiscono a definire il nostro paese come luogo di passaggio: dal viaggiatore peripatetico del Grand Tour, al migrante che cerca rifugio. La mostra invita i visitatori a creare il loro itinerario di riflessioni critiche su queste storie parallele di attraversamento, e sui momenti di sospensione liminale che generano.
Artisti in mostra: AFTERALL, Elisabetta Benassi, Francesco Bertelé, Ludovica Carbotta, Paolo Chiasera, Gandolfo Gabriele David, Nicolò Degiorgis, Francesca Grilli, Elena Mazzi e Rosario Sorbello, Stefan Milosavljeic, Carmelo Nicotra.
Residenza per giovani curatori
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo promuove da undici anni il programma di Residenze per giovani curatori. Il progetto si pone il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e intellettuali di giovani curatori alle prime armi e quello di promuovere l’arte contemporanea italiana in ambito internazionale. Se dal punto di vista immediato l’iniziativa risulta quale laboratorio sperimentale per le pratiche curatoriali, il contatto di professionisti internazionali con giovani artisti in Italia ha lo scopo di creare un network che diffonda la conoscenza della scena artistica italiane in maniera indiretta. La residenza si pone come trait d’union tra la fine del percorso educativo e l’ingresso nel mondo della professione ed è strutturata come attività didattica semi-autonoma con una serie di incontri formativi e di attività di supporto a tempo parziale.
La residenza è organizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Ogni anno tre giovani curatori stranieri sono invitati a trascorrere un periodo di ricerca in Italia finalizzato all’organizzazione di una mostra. La selezione dei partecipanti avviene tramite il contatto con le migliori scuole internazionali per curatori: il Royal College of Art – Curating Contemporary Art MA (London); il Bard College Center for Curatorial Studies (New York); il Curatorial Training Programme De Appel (Amsterdam); la Konstfack Academy (Stokholm); l’Independent Study Program Withney Museum (New York); il Goldsmith’s College (London); il California College of the Art – MA in Curatorial Practice (San Francisco) e l’Ecole du Magasin di Grenoble. I partecipanti sono selezionati in seguito a segnalazioni dei direttori dei corsi coinvolti tramite invio di curriculum, descizioni progetti realizzati e testi pubblicati o recentemente redatti per una prima selezione. La scelta finale viene effettuata da una giuria internazionale in seguito a colloqui individuali.
La residenza dura tre mesi e si conclude con una mostra di artisti italiani presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Il programma della residenza è formulato al fine di agevolare la ricerca della scena artistica italiana. La preparazione della mostra è preceduta da incontri con artisti e galleristi, dallo studio di materiale bibliografico, da viaggi e visite a musei di Milano, Venezia, Roma, Bologna, Napoli, Palermo, oltre che a collezioni private. Ai curatori viene inoltre offerto un ricco programma di seminari intensivi e tutoring individuale periodico.
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