La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, fino al 20 maggio, nella project room, Today, tomorrow and the day after tomorrow, un progetto dedicato alla drammatica situazione dei rifugiati mediorientali sulle isole greche al confine con la Turchia.
Composta da quattro opere realizzate sull’isola di Samos, l’installazione restituisce in immagini la vita all’interno e all’esterno di uno degli hotspot dove ormai da anni giacciono i profughi mediorientali in fuga da Siria, Afghanistan, Irak, Pakistan, Palestina, Kurdistan etc… , in attesa di essere trasferiti sulla terraferma e ricollocati in altri centri permanenti di accoglienza.
Sulla parete d’ingresso alla sala è esposto “Happy Summer”, un telo mare raffigurante l’isola di Samos, nel quale alle località turistiche e agli imperdibili sightseeing sono stati aggiunte, ricamate, l’icona della tenda e al suo fianco la scritta “hotspot”, a ricordare come, nel medesimo luogo ove decine di migliaia di turisti trascorrono le vacanze, si consumi da anni un dramma umanitario di cui si preferisce tacere.
Lungo le pareti, è allestita “Memories of a camp”, serie composta da 60 fotografie di oggetti appartenenti ai rifugiati, tanto intimi e privati quanto al tempo stesso “memoria” delle famiglie d’origine: “la cosa più importante che ho”, ognuno di questi accompagnato dal nome, età e Paese di provenienza del proprietario.
Su un piedistallo è riposto un piccolo libretto anonimo dal titolo “Nameless”, con oltre novanta immagini scattate dai profughi all’interno del campo e riprodotte a pagina piena, crudi snapshot che raccontano senza veli la quotidianità angosciante della vita nell’hotspot, un’attesa infinita nella speranza di raggiungere la terraferma, l’Europa.
Al centro della sala è proiettato il video “Looking forward to seeing you” che, come in un sogno, ripercorre il viaggio dei profughi: clandestini attraverso i boschi sino al braccio di mare che separa la Turchia dalla Grecia, poche ma interminabili centinaia di metri di acqua salata, per ritrovarsi poi chiusi all’interno del campo, prigionieri di un tempo che sembra non scorrere mai, mentre l’Europa, miraggio per una nuova vita, si allontana come fosse una montagna insormontabile.
Today, tomorrow and the day after tomorrow è una produzione a cura di Filippo Maggia e Daniele Ferrero, con la collaborazione di Teresa Serra, Andrea Luporini, Roberto Rabitti, Wissam Andraos, Chiara Corica e Giulia Dongilli. Un ringraziamento a Fondazione Fotografia Modena.