Melanie Bonajo and Pauline Curnier Jardin
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
10 Giugno – 25 Luglio 2021
Inaugurazione: 10 giugno, dalle 18.30 alle 21
a cura di Valerio Del Baglivo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita la terza edizione del progetto The Institute of Things to Come, curato da Valerio Del Baglivo, con una mostra delle artiste Melanie Bonajo e Pauline Curnier Jardin. Fondato nel 2017 The Institute of Things to Come è un programma tematico annuale di mostre, performance e laboratori, che utilizza argomenti speculativi per proporre immaginari alternativi e posizioni di critica sociale. L’edizione 2021 s’intitola “The convention of restorative anatomy and prosopopeia” e presenta un programma di mostre, pubblicazioni e performance che mettono in discussione politiche identitarie per favorire letture non-binarie applicate a genere, etnia e orientamento sessuale.
Presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo il ciclo ospita una doppia personale delle artiste Melanie Bonajo (Olanda, 1978) e Pauline Curnier Jardin (Francia, 1980) con due grandi installazioni rispettivamente Fake Paradise e Blutbad Parade. Attraverso percorsi artistici multiformi che uniscono il linguaggio performativo, quello cinematografico ed installativo, le due artiste indagano momenti di espressione corporea collettiva e sperimentazione collaborativa, in cui re-iscrivere discorsi egemonici e normativi sui temi dell’identità, del genere e della sessualità. In particolare intrecciando interessi nelle tradizioni radicali e nei rituali ancestrali, esplorando il potenziale dei media e della tecnologia, e realizzando sperimentazioni collaborative, le loro pratiche esplorano differenti forme espanse di narrazioni, spesso risultanti in complessi progetti installativi dal forte impatto visivo.
Il lavoro Fake Paradise di Melanie Bonajo è parte della sua serie di film semi-documentari Night Soil, dedicata ai fenomeni culturali che mettono in questione il sistema dei valori del capitalismo. L’opera considera le dimensioni spirituali, medicinali e sociali dell’ayahuasca, una pianta amazzonica con proprietà psichedeliche. Navigando tra storie personali di esperienza e prospettive indotte dall’uso dell’ayahuasca, l’installazione video presta attenzione alle voci femminili, tradizionalmente trascurate nella ricerca e nella cultura psychedelica.
Nel 1916 nella città di Karlsruhe, l'aviazione francese bombardò un circo nel bel mezzo di uno spettacolo, uccidendo centinaia di civili, tra cui molte donne e bambini. Partendo da questo fatto storico, l'installazione Blutbad Parade di Pauline Curnier Jardin, racconta la storia di un circo fantasma che torna ogni cento anni a suonare di nuovo sul luogo della violenza originaria. L'opera intreccia l’interesse dell’artista per i temi del carnevalesco e l'avanguardia, tracciando un'indagine sulle categorie del deviante, del mostruoso e degli effetti traumatici della guerra.
Melanie Bonajo
Melanie Bonajo ha avuto la sua prima mostra personale presso FOAM, The Netherlands (2016). Il Frankfurter Kunstverein ha organizzato la sua prima mostra importante nel 2017: ‘Single Mother Songs from the End of Nature’ . Nel 2018, Bonnefantenmuseum Maastricht ha presentato la sua personale dal titolo ‘The death of Melanie Bonajo: how to unmodernize yourself and become an elf in 12 steps’. Il suo lavoro e’ stato mostrato in mostre internazionali in Europa presso Kunsthaus Hamburg Kunsthaus Dresden (2020); Museum für Neue Kunst Freiburg, DE (2020); Stedelijk Museum Amsterdam (2019/20); Pori Museum (2019); Rencontres d’Arles, F (2019); Palais de Tokyo, Paris (2019); Guangzhou Triennial (2018/19); Kunsthalle Lingen (2019); Design Museum, Ghent (2019); Manifesta 12, Palermo (2018), Riga International Biennial of Contemporary Art (2018), Kunstsaele Berlin (2018); Kunsthalle Basel (2016); Melanie Bonajo e’ stata nominata per il Nam June Paik Award (2018), il Prix de Rome (2017) e shortlisted per la 57th Venice Biennale (2016). Il suo film Night Soil - Economy of Love, e’ stato premiato con l’ IFFR Tiger Award (2016).
Melanie Bonajo rappresentera’ l’Olanda alla 59th Biennale di Venezia, 2022.
Pauline Curnier Jardin (b. 1980, Marseille) vive e lavora a Berlino. La sua pratica intreccia l’installazione, il disegno, la performance e filmmaking. Recentemente ha conseguito i seguenti premi: il 2019 Preis der Nationalgalerie, il premio 2021 Villa Romana in Firenze, ed e stata fellow a 2019–20 Villa Medici a Rome. Il suo lavoro e stato incluso o commissionato da Steirischer Herbst Festival, Graz (2020); Manifesta 13, Marseille (2020); Palais de Tokyo, Paris (2020 e 2013); Bergen Assembly, Bergen Biennial (2019); International Film Festival, Rotterdam (2018); la 57th Venice Biennale (2017); Tate Modern, London (2017); Performa 15, New York (2015). La mostra personale di Curnier Jardin Fat to Ashes rimane aperta fino 19 di Settembre all’ Hamburger Bahnhof – Museum for Contemporary Art, Berlin. Una selezione delle prossime mostre includono: nel 2021 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Galeria Municipal do Porto; Haus der Kulturen der Welt, Berlin; Features ad Art Basel; Index - The Swedish Contemporary Art Foundation, Stockholm; e nel 2022 Centraal Museum in Utrecht and CRAC in Sète.
Con il supporto di
Fondazione Compagnia San Paolo
In collaborazione con
DUPARC. Contemporary Suites
Media Partner
Nero
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