A cura di Irene Calderoni e Maria Teresa Roberto
Il 25 marzo 2011, alle ore 19, inaugura la seconda mostra del ciclo Greater Torino, dedicato agli artisti delle giovani generazioni che hanno in Torino il proprio spazio di formazione o di lavoro.
La città è intesa come territorio allargato, luogo di nascita o di elezione, ma soprattutto piattaforma per la costruzione di un percorso di ricerca alimentato da opportunità di crescita, di mobilità e di relazioni con l’esterno. Una città aperta dunque,capace di accogliere quelle dinamiche di “andata e ritorno” essenziali nella definizione delle carriere artistiche. In un contesto locale che da anni promuove l’arte delle ultime generazioni con programmi istituzionali e iniziative private, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo intende dare il suo contributo offrendo ai talenti emergenti la propria cornice museale, ove misurarsi con la curatela, lo spazio e i suoi pubblici.
Come nell'edizione precedente, cui sono stati invitati Paola Anziché e Paolo Piscitelli, anche quest'anno la scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e un lavoro prodotto ad hoc, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti dei due autori.
La compresenza di Greater Torino e della mostra programmata nello stesso periodo in Fondazione (Modernikon. Arte contemporanea dalla Russia), è pensata come opportunità di conoscenza con altri artisti e con i professionisti del sistema dell’arte italiana e internazionale che seguono con continuità e attenzione la programmazione delle istituzioni torinesi.
Gli artisti invitati alla seconda edizione di Greater Torino sono LudovicaCarbotta (Torino, 1982) e Manuele Cerutti (Torino, 1976). Entrambi si sono formati all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, e sono oggi attivi protagonisti della scena torinese e italiana, con recenti, significative esperienze internazionali.
Tramite mezzi e strategie espressive differenti, Carbotta e Cerutti elaborano immagini che interrogano il rapporto tra l’artista e l’opera e tra questa e lo spettatore, lungo una linea di riflessione che dal 2007 essi sviluppano anche nell’ambito del progetto Diogene. Le sculture e installazioni di Carbotta nascono dall'incontro tra la soggettività dell'artista e il contesto urbano e architettonico, da cui prendono vita forme autonome, organismi o macchine in grado di produrre immagini traccia, echi nascosti della loro stessa complessa fattura. I dipinti di Cerutti annunciano la presenza di un enigma indecifrabile, in un insieme composito di strati pittorici e oggetti simbolici ricorrenti attraverso i quali la pittura è attivata come dispositivo insieme analitico e narrativo, attirando al centro dell’opera la figura del riguardante.
Progetti speciali a cura di Giorgina Bertolino.
Mediapartner del progetto: TORINO SETTE