La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in occasione del sesto anno di collaborazione con L’ENSBA Lyon - École Nationale Supérieure des Beaux Artes, presenta la prima personale in Italia di Ghita Skali, studente partecipante al Post-Diplome 2017 promosso dall’ENSBA.
Nata nel 1992 a Casablanca, Ghita Skali ha studiato presso la scuola d'arte contemporanea Villa Arson a Nizza e fa parte del programma di dottorato per artisti della Fine Arts Academy of Clermont-Ferrand. Attualmente vive e lavora tra Lione, Cairo, Casablanca, Clermont-Ferrand e Mönchengladbach. Il suo lavoro è caratterizzato da una forte attenzione verso le problematiche sociali e da un interesse per la sovversione, temi che spesso declina in una chiave ironica. Le opere di Skali si sviluppano attraverso vari media quali scrittura, fotografia, video, performance e installazione, articolandosi intorno alla rappresentazione dell'identità accanto ai suoi aspetti vernacolari.
Inaugurazione 21 settembre 2017, ore 19
“Palm Attacks: a few invasive species” è la mostra che Ghita Skali ha concepito per lo spazio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – l’istituzione che ospita la sua prima personale italiana – e presenta nuove produzioni unite in un’installazione unica. Partendo da una nuova tipologia di paesaggio subtropicale, la ricerca dell’artista si focalizza sul recente impiego di palme artificiali all’interno del tessuto urbano e sulle sue implicazioni estetiche e sociali. Le piante – risultato di avanzati
processi tecnologici – costituiscono oggi il più moderno sistema di camouflage di apparati di telecomunicazione, divenendo paradigma delle strategie di integrazione tra paesaggio naturale e urbanistico. Il Marocco rappresentato da Skali si mostra come teatro privilegiato di una maratona ingegneristica impegnata in alterazioni morfologiche, diretta da politiche di speculazione economica. I mutamenti degli scenari pubblici vengono interrogati in relazione ai loro effetti sull’inconscio collettivo, presentandosi come nuove indiscusse conquiste del patrimonio “moderno” di una nazione.
A rendere ancora più paradossale questa cornice, l’artista inserisce nei temi della sua installazione il riferimento al partito marocchino Authenticity and Modernity Party, molto vicino ad alcune grandi aziende di camouflage. La palma, da simbolo internazionale dell’esotico, viene completamente riconnotata in quanto nuova espressione del mondo globalizzato.
“Palm Attacks: a few invasive species” si configura come un ipotetico showroom per l’esposizione quasi propagandistica di questi innovativi soggetti estetici. La mostra comprende alcuni elementi scultorei che rimandano all’attuale realizzazione artificiale della Phoenix Dactylifera, la comune palma da dattero, insieme a opere video. Nei filmati, una visita guidata registrata da un turista e l’intervista a un economista diventano dispositivi di fiction adottati per riflettere sulle conseguenze sociali generate dal nuovo paesaggio. I video racchiudono inoltre sequenze di immagini e suoni trovati su internet e integrati come apparato di contestualizzazione. Fuori campo, lo showroom di “Palm Attacks” è raggiunto da una voce femminile grottesca, unica nota dissonante: una Cassandra moderna annuncia sventure e catastrofi provocate dalle nuove palme. Come appendice della mostra, Skali ha inaugurato Palm_attacks, account Instagram in cui vengono collezionate immagini di palme artificiali, inviate da
utenti su richiesta dell’artista. La mappatura svela l’impossibilità di ricostruire un significato univoco e condiviso tra le comunità coinvolte nel processo di mutazione paesaggistica.
Biografia
Ghita Skali (1992, Casablanca)
vive e lavora tra Cairo, Casablanca, Clermont-Ferrand e Monchengladbagh.
I suoi lavori sono stati esposti nel 2017 alla Lyon Biennale of Contemporary Art, (Lione)
al Salon de Montrouge, l'adresse - Printemps de Septembre (Tolosa), Negpos (Nîmes), e alla Foundation Abderahmane Slaoui (Casablanca). Nel 2016, presso l'Art center di Villa Arson (Nizza), all'Off Biennale Cairo (Il Cairo), al Wekalet Behna (Alssandria), e al Festival Fotoloft (Portbou e Cerbère). Nel 2015, presso l’Amour (Parigi), alla Venise Cadre Gallery (Casablanca), al Le cube-Independent Art Room (Rabat – 2013), alla Foundation CDG (Rabat – 2013).