Andrea Salvino  Nicht Versöhnt oder Es hilft nur Gewalt, wo Gewalt herrscht  Non riconciliati o Solo violenza aiuta dove violenza regna

Andrea Salvino Nicht Versöhnt oder Es hilft nur Gewalt, wo Gewalt herrscht Non riconciliati o Solo violenza aiuta dove violenza regna

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
26 Ottobre 2011 - 8 Gennaio 2012

 

 

Inaugurazione 26 ottobre 2011, ore 19

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta una mostra personale di Andrea Salvino. L'artista espone una selezione di opere su carta realizzate nell'arco degli ultimi anni, uno spaccato della sua produzione recente caratterizzata dalla varietà di stile, tecnica e iconografia, ma coerente nella costruzione di una narrazione che intreccia storie private e collettive, reali e fittizie, spesso dotate di un forte indice temporale. Alcuni disegni prendono spunto diretto da immagini note, persone famose e storie condivise, tratte da fatti storici o da film, dando vita ad un grande affresco, spesso carico di violenza eppure normale, perché parte della nostro immaginario quotidiano: il mitico Generale Rommel, il Maggio parigino, l'erotismo di Brigitte Bardot e la pornografia di Vanessa Del Rio, la tragica fine del terrorista Andreas Baader, una mappa della città di Berlino, un film di Pasolini con Totò, un giovane Balilla, il Presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad e le scene di guerriglia urbana degli Anni di Piombo.

Nell'insieme, le opere offrono un affascinante viaggio nel mondo dell'immagine, nel suo rapporto con la società, la politica, la vita, ma soprattutto con la sfera dell'emotività. Pur essendo infatti riconoscibili, ed esaurite dall'uso e riuso, queste immagini sono ancora in grado di suscitare reazioni, anche molto forti, di far riflettere, di far ricordare. E' questa la domanda più importante, posta da Salvino tramite i suoi disegni, insieme immediati e densi, caratterizzati da un segno che incide velocemente e si stratifica sulla carta: qual è il potere che le immagini esercitano su di noi? Come circolano da un tempo a un altro, da un luogo a un altro, da uno sguardo a un altro? Come si esaurisce la potenza di un segno, e come si riattiva la sua capacità di comunicare?

Se nella sua produzione precedente Salvino aveva sempre affrontato questi interrogativi tramite un immaginario politico più immediato e letterale, usando direttamente i temi della violenza e della lotta politica per esprimere una posizione di militanza, il suo lavoro attuale, presentato in mostra, riflette una posizione più meditata, di più ampio respiro, in cui è lo statuto dell'immagine, la sua natura politica in senso lato, ad essere protagonista.

La mostra di Salvino, il cui titolo, in tedesco e in italiano, cita un celebre film di Straub-Huillet del 1965, nasce insieme a un progetto editoriale, un libro d'artista prodotto da Nero in collaborazione con la Galleria Antonio Colombo di Milano, che contiene una più ampia selezione di disegni di Salvino insieme a una molteplicità di materiali d'archivio, fonte diretta o indiretta del lavoro dell'artista. Il libro sarà presentato in occasione dell'inaugurazione della mostra.

Andrea Salvino è nato a Roma nel 1969 e attualmente vive a Berlino.
Tra le sue mostre personali Il disprezzo, Fondazione A. Olivetti, Roma, 2001; Donne facili, Corvi-Mora, Londra, 2003, Antagonista, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, 2005.

Ha partecipato a numerose mostra collettive tra cui Exit, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2002, Absolut Generation, sezione Extra 50 della 50esima esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 2003; I nuovi mostri, Fondazione Nicola Trussardi, Milano, 2004;Post Notes, ICA Londra, Midway Contemporary Art, Minneapolis, Minnesota, 2005; Apocalittici e integrati. Utopia nell'arte italiana di oggi,Maxxi, Roma, 2007; Imágenes latentes, Galería Fúcares, Madrid, 2008;Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008, Palazzo Grassi, Venezia, MCA Chicago, 2008; When in Rome, Istituto italiano di Cultura, Los Angeles, 2011.