Ludovica Carbotta, Andra Ursuta e Michael Armitage alla 58a edizione della Biennale d'Arte di Venezia

Ludovica Carbotta, Andra Ursuta e Michael Armitage alla 58a edizione della Biennale d'Arte di Venezia

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo si congratula con Ludovica Carbotta, Andra Ursuta e Michael Armitage, artisti selezionati da Ralph Rugoff per partecipare alla Biennale Arte 2019, 58. Esposizione Internazionale d'Arte - May You Live In Interesting Times.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino al 31 marzo, presenta la personale di Andra Ursuta, “Vanilla Isis”, fino al 26 maggio la personale di Michael Armitage, "The Promised Land", mentre, dal 15 aprile al 6 ottobre, presenterà la personale di Ludovica Carbotta, "Monowe".

Ludovica Carbotta (Torino, 1982), presenterà alla Fondazione Sandretto Re Rebaduengo, dal 15 aprile al 6 ottobre, Monowe, a cura di Irene Calderoni, un progetto evolutivo, in corso dal 2016, che vede l'artista impegnata nella concezione e costruzione di una città ideale, un modello urbanistico creato per un solo individuo. Tramite una pluralità di mezzi espressivi, scultura, installazione, documenti, opere sonore e azioni performative, Carbotta dà forma a un organismo in divenire, in cui le dimensioni della finzione e della realtà coesistono in un rapporto dialettico.

Michael Armitage (Nairobi, 1984), alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino al 26 maggio, presenta The Promised Land, prima personale in Italia. La mostra include lavori esistenti a nuovi dipinti, prodotti specificmente per l'occasione. Armitage rielabora nei suoi quadri dinamiche contraddittorie del Kenya contemporaneo. L’artista filtra attraverso il suo linguaggio pittorico le svariate sfere che scandiscono la vita collettiva e individuale del suo paese d’origine, dalle manifestazioni locali ai piccoli episodi di vita quotidiana, dalle declinazioni della cultura popolare alle implicazioni delle politiche sociali. I miti che circondano la narrativa africana vengono decostruiti tramite processi di astrazione che mettono in discussione il punto di vista unico facendo emergere limiti e taboo. La memoria personale, l’esperienza diretta in Kenya si uniscono alla stringente attualità narrata dai media, costituendo un immaginario fatto di violenza e disagio sociale, ma anche di speranza.

Andra Ursuta (Romania, 1979) presenta alla Fondazione Sandretto Re Rebaduengo, fino al 31 marzo, la mostra Vanilla Isis. Partendo dall’analisi delle strategie comunicative dello Stato Islamico che, grazie alla sua conoscenza di Internet, si appropria di qualsiasi cosa, dai videogame ai poster dei film hollywoodiani, allo scopo di attirare la gioventù più vulnerabile dei paesi occidentali, la mostra osserva il modo in cui le tendenze estetiche migrano e si trasformano, o vengono sfruttate, con effetti bizzarri e inquietanti.