Teresa Solar Abboud. Bird Dream Machine

Teresa Solar Abboud. Bird Dream Machine

Fondazione Sandretto Re Rebaduengo
8 Aprile 2025 - 12 Ottobre 2025

L’8 aprile alle ore 18:00 presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo inaugura Bird Dream Machine, ultimo capitolo di un progetto diviso in tre episodi dell’artista Teresa Solar Abboud, che ha avuto inizio con le presentazioni di Machine Dream Bird presso il Centro de Arte Dos de Mayo (CA2M) e Bird Machine Dream presso il Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA)

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta Bird Dream Machine, prima mostra personale in Italia di Teresa Solar Abboud. Secondo una ricerca sviluppata attraverso concetti multipli, la pratica di Solar Abboud si è evoluta partendo dalla sperimentazione video per poi esplorare forme e materiali attraverso la scultura, dando vita a installazioni di grandi dimensioni che immergono lo spettatore nel processo narrativo dell’artista. Il suo lavoro rivela un profondo interesse per la relazione tra materia, linguaggio e produzione corporea, incentrato sulla morfologia del linguaggio e sulla resistenza della lingua stessa. Negli ultimi anni, le forme di Solar Abboud si sono sempre più ispirate a elementi legati all’organico, dando vita a un mondo di metafore legate a strutture ossee, orifizi e i collegamenti tra di essi. Le sue installazioni sono diventate progressivamente più complesse, spesso inglobando elementi architettonici dello spazio espositivo così da rendere indistinguibili i confini tra interno e esterno, permettendo a dimensioni architettoniche, geologiche e animali di convergere simultaneamente.

Bird Dream Machine instaura una nuova lettura del lavoro di Teresa Solar Abboud, concentrandosi sulla produzione più recente dell’artista per presentare un’installazione ambientale delle sculture Tuneladora [Tunnel Boring Machine] del 2024. Presentandosi come frammenti ibridi e interconnessi di parti di becchi e pinne, le sculture giocano sulla dualità tra l’argilla ruvida e terrosa delle basi e la resina liscia e lucida delle forme che si protendono, così da evocare sia esseri preistorici che compongono il sottosuolo, che le macchine che lo scavano. Attraverso questo contrasto, Solar Abboud non solo fa riferimento a differenti linguaggi materiali, affetti e industrie – come la geologia e la meccanica – ma allude anche a scale temporali differenti, dal primordiale al moderno. Come descrive l’artista: “Questi lavori sono un tentativo di abitare i molteplici tempi della Terra – la sua età geologica e quella degli esseri compressi che la compongono – così come il tempo degli esseri umani, delle loro interferenze e strumenti di conoscenza”. Disposte una accanto all’altra in una stanza circolare, la ripetizione di questi frammenti crea un ritmo e un movimento che richiama la forza centrifuga di un vortice. Come se crescessero e sbocciassero, l’installazione circolare sembra sfuggire all’idea di progresso lineare per incarnare una molteplicità, suggerendo un infinito orizzonte di possibilità.

La mostra rappresenta l’ultimo capitolo di un progetto suddiviso in tre episodi concepito in collaborazione con il Centro de Arte Dos de Mayo (CA2M) and Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA). Mutando attraverso tre sedi, ogni iterazione è presentata come un differente approccio alla pratica dell’artista, iniziando come “uno spazio di contrazione” con Machine Dream Bird presso il CA2M, espandendosi per diventare “uno spazio di dilatazione” in Bird Dream Machine presso il MACBA, e culminando nella compressione attraverso la sua presentazione finale presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Complessivamente, la mostra prende la forma di un organo tripartito che genera un dialogo tra il fittizio e il reale, dove diverse narrazioni in divenire propongono nuove forme, materialità e potenzialità.

Biografia

Teresa Solar Abboud (n. 1985, Madrid, Spagna; vive e lavora a Madrid) è stata inclusa in The Milk of Dreams, 59° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, a cura di Cecilia Alemani. Le sue recenti mostre includono Doblad mis amores, a cura di Chus Martínez al Collegium di Arévalo (2023); Futuros Abundantes con la collezione TBA21 a cura di Daniela Zyman al C3A di Córdoba (2022); e Si las palabras hablaran, organizzata dal programma di Residenza per Giovani Curatori alla Fundación Sandretto Re Rebaudengo di Madrid (2022). Abboud ha partecipato anche a The Stomach and the Port, Biennale di Liverpool, a cura di Manuela Moscoso (2021) e La Fin de Babylone, KölnSkulptur #9, a cura di Chus Martínez (2017). Tra le presentazioni personali dei suoi lavori si annoverano Time of Worms alla Galeria Joan Pratz di Barcellona (2021); Big Mouth, within boundaries, oozing out, al 1646 a L’Aia (2021); Formas de fuga a Travesía Cuatro a Madrid (2020); Pumping Station a Travesía Cuatro a Città del Messico (2019); Ride, Ride, Ride al Matadero a Madrid e Index Foundation a Stoccolma (2018–2019); e Flotation Line al Der TANK, Kunst Institute di Basilea (2018). Il suo lavoro è stato inoltre esposto al Future Generation Art Prize alla Biennale di Venezia e alla Pinchuck Foundation di Kiev; al Centro Conde Duque a Madrid; a La Casa Encendida a Madrid; al Museo Patio Herreriano a Valladolid; al Kunstverein a Monaco; all’Haus der Kunst a Monaco; alla Fundación Marcelino Botín a Santander; a Villa Croce a Genova; e al MAXXI a Roma