Nell’ambito del progetto “Circular Economy & Art”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta nella corte di Palazzo Carignano Shutterstreet, un’installazione artistica di Elisa Caldana. L’opera è costituita da due file di serrande metalliche agganciate l’una all’altra a formare un corridoio percorribile dai passanti. Il titolo del lavoro si riferisce alla parola giapponese シャッター通り che indica una strada commerciale di piccoli negozi rimasti chiusi a seguito di sconvolgimenti economici e sociali, come l’arrivo di grandi centri commerciali suburbani all’inizio degli anni 2000. L’adozione di un nuovo termine per definire queste strade ha conferito loro, a tutti gli effetti, lo statuto di nuovi scenari comuni, reali e reiterati. Fenomeni affini sono in atto su scala globale, portando le serrande chiuse a rappresentare alcuni tra i più persistenti fantasmi architettonici generati dagli effetti del capitalismo. Il corridoio diventa quindi immagine della cessata attività di un intero sistema produttivo e di pensiero, schiacciato dalla competizione con grandi aziende, dalla digitalizzazione del commercio e dai processi di gentrificazione.
All’interno del cortile di Palazzo Carignano, l’installazione artistica instaura un contrasto estetico e simbolico con l’architettura barocca dell’edificio e con il suo passato politico istituzionale.
Posta esattamente al centro della corte, Shutterstreet propone una visuale alternativa al percorso che unisce Piazza Carignano a Piazza Carlo Alberto, invitando chi percorre quotidianamente quella strada a perdere temporaneamente i propri riferimenti e a riflettere su una tipologia più recente di eredità socio culturale.
Shutterstreet di Elisa Caldana è un anti-monumento contemporaneo, che racchiude fallimento e angoscia. Al termine dell’esposizione, le serrande che compongono l’opera saranno nel tempo sostituite con vecchie serrande di negozi chiusi provenienti da diverse città italiane e internazionali. Di riflesso le serrande dismesse verranno riunite per costituire una nuova versione di Shutterstreet. Questo processo di sostituzione permetterà una rigenerazione autonoma dell’opera e nuovi cicli di produzione e di vita delle serrande, che saranno reintegrate e rivalorizzate nei diversi contesti urbani.
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PREVIEW 2019
CIRCULAR ECONOMY & ART
Arte Scienza Economia per un Pensiero Circolare
La sostenibilità del nostro modo di vivere e la transizione verso un’Economia Circolare, in cui il ciclo di vita dei prodotti, dei materiali e delle risorse è prolungato quanto più possibile, è un tassello fondamentale per un futuro sostenibile.
Il Pensiero Circolare diventa perno per un nuovo movimento di opinione e modello per la vita del futuro, che include la scienza, l’arte e il vivere quotidiano. Un’esigenza che chiama in causa le Istituzioni, la società, il mondo culturale e scientifico e l’industria, che gioca un ruolo fondamentale come soggetto attivo del cambiamento, e che richiede un nuovo approccio culturale, da parte dei singoli cittadini e della comunità nel suo insieme: un impegno concreto in termini di comportamenti virtuosi e di scelte di consumo consapevole. Un cambio di paradigma è necessario per promuovere nuovi pensieri e inediti modelli di sviluppo, assegnando all’arte un ruolo dinamico, attivo, propositivo, empatico, come vero propulsore di trasformazione sociale.L’arte si fa interprete dei fermenti innovativi in atto nella Società ed entrando in circolo nella vita delle persone diventa un fondamentale elemento di connessione e sensibilizzazione sulle istanze della contemporaneità. Queste sono le fondamenta alla base di Circular Economy & Art, un progetto che mira a rendere Torino un punto di riferimento Biennale sul tema dell’Economia Circolare, facendone un’occasione di sviluppo del territorio. In previsione dell’edizione del 2020, la nostra Città - sito privilegiato in forza dei valori ambientali, artistici e scientifici che la caratterizzano - si presenta alla scena internazionale con un’inedita Preview 2019, che coinvolge le Istituzioni culturali, scientifiche ed economiche in una visione comune, un’alleanza per l’Economia Circolare. Preview 2019 ha, dunque, richiesto l’intervento delle istituzioni museali e di artisti italiani ed internazionali, per la realizzazione di installazioni nelle aree pubbliche di Torino e nelle corti di palazzi aulici. La ricerca scientifica e l’espressione artistica sono quindi unite in un connubio inedito, originale, di grandissimo impatto, per veicolare un messaggio fondamentale per tutti, anche attraverso azioni partecipate e programmi diversificati per il vasto pubblico.
Lo sviluppo del progetto ha visto la collaborazione di Istituzioni, attori pubblici e privati, musei e fondazioni.
Le installazioni, le performance e i workshop verranno realizzati presso Palazzo Reale, Palazzo Carignano, Palazzo Birago, la sede istituzionale Smat, la sede Amiat Gruppo Iren, la Fondazione Merz e il giardino antistante, il Politecnico di Torino e il grattacielo Intesa Sanpaolo. Partecipano a Preview 2019 il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM Torino, e PAV Parco Arte Vivente. Sono, inoltre, coinvolti Amiat Gruppo Iren, la Camera di commercio di Torino, Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Iren, ITS TAM Biella, il Politecnico di Torino, Smat e l’Unione Industriale di Torino.