Il 5 maggio la mostra "Nuove immagini dell'antico" e l'opera "Factory of the Sun" di Hito Steyerl non saranno visitabili dal pubblico per cause tecniche. L'ingresso alle mostre "Anche le statue muoiono" e "Today, Tomorrow and the day after tomorrow" sarà gratuito
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, fino al 20 maggio, “Nuove immagini dell'antico: la fotografia dell'Ottocento in Italia”, mostra a cura di Filippo Maggia che raccoglie oltre settanta fotografie storiche appartenenti alla Collezione Sandretto Re Rebaudengo. La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha sempre riconosciuto alla fotografia un ruolo da protagonista nella restituzione e traduzione dell’ambito contemporaneo in cui viviamo. L’attenzione alla fotografia italiana si è andata esprimendosi, dal 1998, nella periodica realizzazione del progetto espositivo “Da Guarene all’Etna”, vetrina per i giovani artisti italiani, invitati dall’istituzione a realizzare un progetto fotografico dedicato al paesaggio e alla geografia sociale e culturale italiana.
Accanto a questo impegno volto a sostenere e promuovere la ricerca attuale, è stata costituita una collezione di fotografie datate dal 1845-1850 sino ai primi decenni del Novecento, significativa raccolta che certifica l’importanza della memoria storica del nostro Paese, senza la quale è difficile comprendere le ragioni del presente, oltre all’intrinseco valore dato dalla conservazione e valorizzazione di questi rari documenti cartacei.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: “La Collezione di fotografia storica italiana nasce come naturale estensione del mio interesse per la fotografia. Avviata nel 1992 con acquisizioni di autori contemporanei, la Collezione ha guardato indietro. Si è proposta l’ambizioso obiettivo di mostrare nel tempo al pubblico e agli studiosi, come il linguaggio fotografico del nostro paese si sia sviluppato dagli esordi ad oggi. L’analisi del panorama contemporaneo non può prescindere dalla conoscenza e dal confronto con il materiale storico”.
La selezione proposta in mostra annovera molti dei fotografi più importanti attivi nella seconda metà dell’Ottocento, fra loro: Henri Le Lieure e Charles Marville con splendide immagini di Torino, Adolphe Godard a Genova, le vedute aeree del Duomo di Milano di Hippolyte Deroche e Francesco Heiland, la Certosa di Pavia di Luigi Sacchi, l’Arena di Verona di Moritz Lotze, le carte salate di Venezia realizzate da Fortunato Antonio Perini e Domenico Bresolin, la Firenze di Leopoldo Alinari e Alphonse Bernoud, Enrico Van Lint a Pisa, i monumenti romani ritratti da Robert Macpherson, Pierre Petit e Gioacchino Altobelli, sino al Teatro greco di Taormina immortalato da Giorgio Sommer.
Un viaggio per immagini nell’Italia del Grand Tour, dal clima mite e ricco di meravigliose bellezze che artisti e intellettuali di tutta Europa bramavano visitare, tanto da sceglierlo, in molti casi, come loro nuova residenza, per celebrarne monumenti storici e natura incontaminata.