The Institute of Things To Come

TERRA INCOGNITA

Mirene Arsanios | Joseph del Pesco | Mikhail Karikis | Simon O’Sullivan | Tai Shani | Nicoline van Harskamp

a cura di Valerio Del Baglivo

Ottobre 2018 – Maggio 2019
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita The Institute of Things to Come, progetto artistico itinerante che indaga forme di immaginazione speculativa come strategie culturali e metodologie artistiche per lo sviluppo di posizioni critiche. Fondato nel 2017 dall’artista Ludovica Carbotta e dal curatore Valerio Del Baglivo, ogni anno The Institute affronta un tema differente e invita artisti a presentare ricerche che interagiscano con
altre discipline. A partire da singole opere d’arte, individuate in assonanza con il tema annuale, il programma prevede conferenze, seminari e mostre. Inoltre, The Institute organizza un Associate Programme di nove mesi, aperto a sei partecipanti che intendano approfondire la loro pratica artistica e contribuire al public programme annuale.
Il tema del 2018 è TERRA INCOGNITA (locuzione latina utilizzata nella cartografia antica per indicare terre inesplorate) ed è ispirato al libro del sociologo Albert Meister, Sotto il Beaubourg (1976). Nel testo, Meister descrive l’esistenza di un museo immaginario al di sotto dell’originale: un centro culturale sotterraneo (un beaubourg con l’iniziale minuscola) dove un’assemblea di quattromila individui organizza un polo per la controcultura. Tale riferimento è il punto di partenza per riflettere sull’esistenza di territori fittizi creati dagli artisti, paesaggi metaforici o letterari nei quali forme di sovversione, anti-autoritarismo, utopia ed elementi di fantasia confluiscono insieme.
Il programma prende avvio nel Novembre 2018, con una serata di eventi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: l’artista Nicoline Van Harskamp presenta il suo film PDGN che ritrae un futuro non controllato dai governi nazionali e associazioni multinazionali e nel quale una comunità di donne sviluppa una nuova forma di Esperanto; a partire dal suo libro The Museum Took a Few Minutes to Collect Itself, il curatore e media producer Joseph del Pesco racconta la storia di alcuni musei di sua invenzione che sfidano le controparti reali e sottolinea l’importanza di re-immaginare nuove spazi istituzionali per l’arte; l’artista Simon O’Sullivan presenta le sue ricerche sulla mitopoiesi e sul rapporto tra mito e scienza in arte, individuando nella costruzione di finzioni una “contro-strategia” per combattere forme di post-verità, presenti nell’ambito politico odierno. Durante il mese di Dicembre, The Institute si sposterà al Grazer Kunstverein. Si intraprende un viaggio esplorativo con gli artisti e i curatori Mehraneh Atashi, Angelika Loderer, Pádraic E. Moore e il Dipartimento di Ultimologia; un programma di conferenze e performance – co-curato con la direttrice Kate Strain – intende individuare ciò che può emergere da macerie e relitti. A Febbraio 2019, in occasione della sua mostra personale, l’artista Mikhail Karikis presenta, per la prima volta in un’istituzione italiana, Children of Unquiet: progetto in più parti che descrive nuove strategie per ripensare il destino di Larderello (Toscana), territorio sfregiato dall’obsolescenza industriale, per poter intravede potenziali futuri evocati dalla memoria. In Aprile 2019, l’artista Tai Shani presenta il suo progetto Dark Continent: SEMIRAMIS, adattamento de La Città delle Dame di Christine de Pizan, nel quale si incrociano narrative fantastiche ed erotiche, prospettive fantascientifiche, letture antropologiche e teorie queer, per ri-immaginare un mondo e proporre un possibile futuro lontano dal patriarcato. Infine speculando sull’archeologia del dolore in relazione a nuove e passate forme del capitale, la writer in residency Mirene Arsanios pubblicherà tre nuovi testi di fiction in collaborazione con NERO Magazine, media partner.
In contemporanea, tra Novembre 2018 e Maggio 2019, The Institute of Things to Come promuove un Associate Programme per sei partecipanti internazionali (artisti, curatori, ricercatori, scrittori, etc.), che intendano sviluppare e approfondire le loro ricerche artistiche e la loro pratica, in accordo con il tema annuale. Diretto dal Junior Curator del 2018, Michele Bertolino, il programma consiste in quattro moduli di ricerca condotti rispettivamente da Simon O’Sullivan in collaborazione con Ola Ståhl, Mikhail Karikis con la curatrice Sofia Victorino e Tai Shani con l’artista Aura Satz. Selezionati tramite un bando pubblico, a ciascuno dei partecipanti è garantita una borsa di produzione, con l’obiettivo di realizzare un programma aperto al pubblico presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nel Maggio 2019. Per ulteriori informazioni circa le procedure di candidatura collegarsi al sito www.theinstituteofthingstocome.com.
The Institute of Things to Come è realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) e l’Associate Programme è finanziato da Formech Inspire.