Coming Soon

7 Giugno 2018 – 30 Settembre 2018

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 7 giugno al 30 settembre 2018, presenta COMING SOON, mostra che conclude la dodicesima edizione della Residenza per Giovani Curatori Stranieri (con il sostegno della Compagnia di San Paolo).

Curata da Mira Asriningtyas, Nora Heidorn, Kari Rittenbach, la mostra presenta lavori di nove artisti italiani, emergenti e affermati.

Artisti in mostra: Lisetta Carmi, Leone Contini, Giulia Crispiani, Alessandra Ferrini, Kinkaleri, Beatrice Marchi, Marinella Pirelli, Francesco Pozzato, Davide Stucchi

Prima che fosse introdotto il Tempo Coordinato Universale, il cosiddetto «tempo civile», gli orologi delle città (e non solo) venivano regolati in base alla posizione del sole, consentendo di leggere segnali cosmici secondo interpretazioni locali. La velocità raggiunta a seguito della sincronizzazione globale – caratterizzata dal movimento delle persone, dallo scambio di beni e capitali, dalle telecomunicazioni e, più tardi, dalla speculazione finanziaria – ha alimentato la brama sempre più pressante di plusvalore, e favorito la diffusione dell’ideologia dell’accelerazione. Mentre Foucault parlava del controllo biopolitico delle popolazioni attraverso la gestione disciplinare e l’amministrazione della vita quotidiana, oggi è il processo di capitalizzazione ad aver investito tutte le più ordinarie attività umane: istruzione, lavoro, obblighi sociali, familiari e personali. Da un punto di vista occidentale, l’efficienza è l’unica via per accedere alla new economy, mentre la lentezza rimane un privilegio o un’impasse. Il feticismo per l’«adesso» e la falsa urgenza di contemporaneità – l’essere sempre aggiornati, in movimento e di tendenza – premiano la gratificazione istantanea alle spese di una prospettiva complessa e a lungo termine, lasciando poco spazio alla riflessione, alla ritrattazione, al fallimento, o anche a un semplice pomeriggio sprecato. Tuttavia se il valore aumenta col tempo, in che modo possiamo scegliere di spenderlo?
In un paesaggio ormai usurato dal tempo, il concetto astratto di essenzialismo nazionale si scinde in complesse specificità regionali, territoriali e culturali, producendo un contesto dove molteplici storie e temporalità diverse si scontrano, coincidono e coesistono. L’utopica realtà alternativa si rivela come una temporalità alternativa, e il decadere nel provincialismo diventa un’assunzione egemonica. La percezione del tempo può cambiare in base alla posizione geografica, che uno sia in città, in periferia, oppure su un’isola? In assenza di lavoro salariato, come si può identificare il cosiddetto «lavoro riproduttivo»?
Queste domande interessano i nostri colleghi, la nostra generazione, noi stessi, il «nostro» tempo e il suo senso. Tuttavia, la costante spinta alla produttività richiede che il lavoro creativo e intellettuale, quello della cura del prossimo e quello manuale siano costantemente in corso. Coming Soon suggerisce sia una risposta a questa domanda sia un rinvio a un tempo che deve ancora arrivare – si riferisce a una situazione caratterizzata da aspettative che potrebbe anche essere ora: adesso. Le opere statiche e time-based in mostra trattano il fattore tempo sia dal punto di vista tecnico che concettuale, riservando una particolare attenzione a come il tempo a nostra disposizione possa essere rivalutato, utilizzato e condiviso.

Messa in scena in occasione dell’inaugurazione della mostra, l’opera in atto unico di Giulia Crispiani, antropomorfizza i personaggi Ieri e Domani, mettendoli in tensione competitiva fra di loro. Francesco Pozzato racconta di un futuro funerario in un’installazione che ripropone attrezzi da caccia e da campeggio come oggetti riservati al corredo funebre nell’antico Egitto. In un film d’animazione, l’alter-ego di Beatrice Marchi viaggia su un tram attraverso una storia accelerata della pittura paesaggistica, pur rimanendo intrappolata in un presente stagnante.
I film sperimentali di Marinella Pirelli, invece, dipingono il contesto psicologico e ambientale dell’Italia del dopoguerra attraverso la materia del mondo naturale: un lago e delicati petali di fiori. La vita vegetale dell’installazione di Leone Contini scardina il concetto di territorio nazionale attraverso la coltivazione di sementi di contrabbando. Alessandra Ferrini riorienta le circostanze economiche e storiche della regione mediterranea, per indagare le attuali relazioni tra Italia e continente africano attraverso l’eredità del colonialismo e del fascismo italiano.

Durante il loro progetto di performance collaborativa a lungo termine, il collettivo Kinkaleri ha messo in scena innumerevoli «piccole morti» in vari contesti urbani, prefigurando la fine dell’era dell’Occidente. Le fotografie senza tempo di Lisetta Carmi ritraggono sfumature legate al concetto di presenza, assenza e marginalità all’interno della società italiana. In un processo continuo, Davide Stucchi estrapola la linea dello spazio bidimensionale per reinserirla nello spazio occupato dal corpo, lavorando dentro e fuori materialità che lentamente si accumulano per poi digradarsi.
Il libro, pubblicato in occasione di Coming Soon (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e NERO, 2018) presenta approfondimenti relativi alla pratica di ciascuno degli artisti in mostra attraverso una selezione di immagini che in parte si riferiscono all’installazione delle opere in mostra. L’ambientazione di questo materiale visivo è una raccolta di testi di teoria politica, noir fiction e analisi sociologica in forma saggistica, epistolare e diaristica. Ripubblicati da fonti edite dal 1974 al 2017, i testi di Sonja Dahl, Ida Danewid, Giorgio De Maria, Claire Fontaine, and Simone Forti, esplorano le diverse ramificazioni legate al ricerca di produzione temporale, oggi. Insieme agli scritti inediti dei curatori, all’introduzione di Lucrezia Calabrò Visconti, alle prefazione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, questo reader serve a prolungare nel tempo la mostra oltre che ad approfondire il dialogo critico con gli artisti coinvolti.


READER: http://www.neromagazine.it/n/?page_id=38301

Performance in occasione dell’inaugurazione della mostra, l’opera in atto unico Yesterday Has Already Left (2017) di Giulia Crispiani, antropomorfizza i personaggi Ieri e Domani, mettendoli in tensione competitiva fra di loro.
“Quelli erano i giorni in cui Ubiquità faceva avanti e indietro, ricordando a Domani gli errori di Ieri. Ciò nonostante, Domani non sembrava interessata a prendersi alcuna responsabilità né a fare scelte che potessero mettere a rischio la sua stessa esistenza”

Residenza per giovani curatori
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo promuove da dodici anni il programma di Residenze per giovani curatori. Il progetto si pone il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e intellettuali di giovani curatori alle prime armi e quello di promuovere l’arte contemporanea italiana in ambito internazionale. Se dal punto di vista immediato l’iniziativa risulta quale laboratorio sperimentale per le pratiche curatoriali, il contatto di professionisti internazionali con giovani artisti in Italia ha lo scopo di creare un network che diffonda la conoscenza della scena artistica italiane in maniera indiretta. La residenza si pone come trait d’union tra la fine del percorso educativo e l’ingresso nel mondo della professione ed è strutturata come attività didattica semi-autonoma con una serie di incontri formativi e di attività di supporto a tempo parziale. La residenza è organizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo. La residenza dura tre mesi e si conclude con una mostra di artisti italiani presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Il programma della residenza è formulato al fine di agevolare la ricerca della scena artistica italiana. La preparazione della mostra è preceduta da incontri con artisti e galleristi, dallo studio di materiale bibliografico, da viaggi e visite a musei di Milano, Venezia, Roma, Bologna, Napoli, Palermo, oltre che a collezioni private.