Greater Torino – Rä di Martino e Laura Pugno

29 Maggio 2012 – 2 Agosto 2012

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

A cura di Irene Calderoni e Maria Teresa Roberto.

Terza mostra del ciclo Greater Torino, dedicato agli artisti delle giovani generazioni che hanno in Torino il proprio spazio di formazione o di lavoro. La città è intesa come territorio allargato, luogo di nascita o di elezione, ma soprattutto piattaforma per la costruzione di un percorso di ricerca alimentato da opportunità di crescita, di mobilità e di relazioni con l’esterno. Una città aperta dunque, capace di accogliere quelle dinamiche di “andata e ritorno” essenziali nella definizione delle carriere artistiche. Come nelle due edizioni precedenti, anche quest’anno la scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e nuove produzioni, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti dei due autori.

Le artiste invitate alla terza edizione di Greater Torino sono Rä di Martino e Laura Pugno. Rä Di Martino è nata nel 1975 a Roma, ha studiato a Londra, ha vissuto a New York e da due anni ha scelto Torino come luogo di residenza e lavoro. Laura Pugno è nata a Biella nel 1975 e si è formata all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, città in cui vive e lavora. In mostra saranno esposti lavori recenti delle due artiste che, pur nella diversità di approcci e mezzi espressivi, incentrano la propria ricerca sul tema del paesaggio, sia esso naturale o architettonico, inteso come spazio di esperienza fisica e mentale, costrutto culturale, oggetto di visioni e rappresentazioni, dalle molteplici valenze poetiche e politiche.

Il lavoro di Rä di Martino da sempre esplora il campo espressivo e simbolico del cinema, in quanto patrimonio di immagini, storie e ricordi personali e collettivi, cui l’artista attinge per creare nuove narrazioni, stratificazioni di segni che ricorrono e si trasformano passando attraverso il tempo e lo spazio. Le opere in mostra sono incentrate su una serie di set cinematografici dismessi nei deserti di Tunisia e Marocco, strutture fittizie, nate per essere effimere, e abbandonate nel paesaggio nordafricano, dove hanno acquisito nel tempo una nuova, precaria identità, analizzata dall’artista tramite fotografie, diapositive, installazioni e un nuovo lavoro video.

Lo sguardo di Laura Pugno si rivolge ad ambienti naturali più vicini e consueti, come la catena montuosa del Monviso, oggetto di numerosi lavori dell’artista, tra cui disegni, incisioni e interventi su opere fotografiche. Il paesaggio è qui oggetto di una scomposizione finalizzata a negarne la visione univoca e unitaria, romantica, per far emergere prospettive frammentarie, punti di vista inconsueti, tensioni e prevaricazioni di un elemento sull’altro, sia esso naturalistico o espressivo. Attraverso procedimenti quasi scientifici o, all’opposto, incentrati su un’esperienza totalmente soggettiva, Laura Pugno demolisce il sistema-paesaggio, sottoponendolo a un processo di liberazione e trasformazione.

Progetti speciali a cura di Giorgina Bertolino.

Il paesaggio è il tema al centro delle riflessioni e delle opere di Laura Pugno e Rä di Martino. È anche un ottimo terreno per fare “esercizi”. “Trasformare il paesaggio inragionamento”, come raccomandava Italo Calvino.Due viaggi immaginari sono quelli proposti nei laboratori ideati dalle artiste per i Progetti speciali di Greater Torino. Il paesaggio genera pensieri, percorsi, storie, album di viaggio, secondo approcci che ne interrogano le nozioni comuni e le tradizioni interne alla storiadell’arte. Due sere in Fondazione per entrare nel vivo della mostra, lavorando in gruppo, a stretto contatto con le autrici e le loro rispettive ricerche. Dedicati ai pubblici di giovani e di adulti, ilaboratori sono gratuiti. Non richiedono competenze e abilità particolari. Potrete scegliere di partecipare a uno o a entrambi.

Rä di Martino, Abandoned Movie Sets Ruins: Album (6 giugno, 20.30-22.00)

Siamo mai stati qui? Abbiamo già visto e attraversato questo posto? Forse. Al cinema. Il deja vu è uno degli elementi su cui fanno leva le opere di Rä di Martino. Fotografie, installazioni e video danno vita in mostra a un paesaggio insieme reale e immaginario, abitato dai resti della storia del cinema, tra i set di Guerre stellari e quelli dei kolossal hollywoodiani ambientati nell’Egitto dei faraoni o nell’Antica Roma, tra le stazioni dibenzina di un road movie americano, i panorami del Tibet o dell’Iraq contemporaneo. Fotografati e filmati dall’artista nei deserti del Marocco e della Tunisia, questi setabbandonati offrono la materia per un viaggio figurato, denso di paradossi che mettonoin gioco il nostro senso del vero e del falso, la nostra percezione del tempo e dello spazio. È un album di viaggio tra queste rovine quello che Rä di Martino chiede di realizzare ai partecipanti del suo laboratorio. Le fotografie messe a disposizione sono i provini acolori di piccolo formato che normalmente usa come strumento di studio per preparare le sue serie fotografiche. Facendoleva sulla nostra memoria di spettatori e sulle nostre personali cineteche mentali, quelle immagini saranno gli spunti per l’invenzione di innumerevoli storie e tragitti.

Laura Pugno, Liberazione delle parti (13 giugno, ore 20.30-22)

Ognuno di noi ha un proprio paesaggio – un’idea, una memoria, un’esperienza, uncorredo di immagini – che porta sempre con sé, permeando in trasparenza ogni nuovopaesaggio attraversatoog. Ciascuno di noi possiede insomma un Orizzonte portatile, comesottolinea il titolo scelto da Laura Pugno per una scultura esposta in mostra, fatta ditempera bianca lasciata essiccare. Una forma piena ma percorsa da crepe e rotture,fatta di sezioni, di parti, come di parti è composto il paesaggio, al di là della visioneunitaria e armoniosa che ne dà la cultura. L’esercizio che l’artista propone nel suolaboratorio consiste proprio nella “liberazione delle parti” di sei paesaggi di montagna,colti da sei fotografie estratte dal suo personale archivio di lavoro. Il bagaglio che offre aipartecipanti di questa spedizione, non è una mappa bensì la lettura di testi poetici di Novalis e di Kerouac, e la visione diuna serie di tavole di dipinti di Edward Hopper. Materiali che non illustrano o familiarizzano quelle montagne ma indicanopiuttosto inedite rotte per percorrerle, all’incrocio tra parole e rocce, interni ed esterni, alla ricerca di un paesaggio che hala forma di un sentimento o di un sentimento dalla forma di un paesaggio.

 

Per informazioni e iscrizioni: dip.educativo@test.fsrr.org – 011. 3797631.

Progetti speciali a cura di Giorgina Bertolino.