Greater Torino. Paola Anziché – Paolo Piscitelli

2 Febbraio 2010 – 4 Marzo 2010

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

A cura di Giorgina Bertolino, Irene Calderoni e Maria Teresa Roberto



Con il titolo Greater Torino la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo inaugura un nuovo ciclo espositivo dedicato agli artisti delle giovani generazioni che hanno in Torino il proprio spazio di formazione o di lavoro. La città è intesa come territorio allargato, luogo di nascita o di elezione, ma soprattutto piattaforma per la costruzione di un percorso di ricerca alimentato da opportunità di crescita, di mobilità e di relazioni con l’esterno. Una città aperta dunque, capace di accogliere quelle dinamiche di “andata e ritorno” essenziali nella definizione delle carriere artistiche.
In un contesto locale che da anni promuove l’arte delle ultime generazioni con programmi istituzionali e iniziative private, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo intende dare il suo contributo offrendo ai talenti emergenti la propria cornice museale, ove misurarsi con la curatela, lo spazio e i suoi pubblici.
In questo ciclo di mostre, che saranno organizzate con cadenza annuale, saranno di volta in volta invitati a presentare la loro ricerca due artisti. La scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e un lavoro prodotto ad hoc, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti dei due autori.
Greater Torino si apre con la doppia personale di Paola Anziché e Paolo Piscitelli.
Pur provenendo da tragitti diversi – per l’uno Torino è stata un punto di partenza, e di frequenti ritorni, per l’altra è diventata da alcuni anni il baricentro di esperienze e progetti – entrambi pongono al centro del loro lavoro il principio della transitorietà, ed esplorano la relazione tra corpo e scultura, tra spazi e oggetti.
Segnate da una forte valenza performativa, le loro opere non hanno un’identità fissa, e mutano stato nell’incontro col pubblico (Anziché) o attraverso processi di metamorfosi e traduzione (Piscitelli).
Di recente il tema della memoria è diventato per l’uno e per l’altra centrale: Anziché rilegge criticamente la stagione modernista rapportandosi alla pratica artistica e relazionale di Lygia Clark; Piscitelli registra le trasformazioni del paesaggio americano cercandovi gli indici delle trasformazioni economiche e sociali.